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Se la Scuola rieduca una Società malata

Diviene un'Istituzione Totalizzante: dalle "Tre I" all’Educazione sentimentale

Siamo sulla pericolosissima strada che porta alla psichiatrizzazione sociale: un primo passo è stato compiuto con la previsione del "Bonus psicologo", una somma fino a 1.500 euro l'anno che viene erogata dall'INPS per contribuire alle spese relative a sessioni di psicoterapia a sostegno delle persone che vivono in stati di ansia, stress, depressione. La dice lunga il fatto che il provvedimento sia stato specificamente previsto a favore di coloro che hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche a causa della pandemia.

Ora, si farebbe ancora un altro passo in avanti.

D'altra parte, ogni nuovo governo che arriva, e che ovviamente passa la mano dopo un anno o poco più, si sente in dovere di incidere sul mondo della Scuola: mentre i calendari e gli orari si fanno sempre più estesi, con le materie di insegnamento che si moltiplicano continuamente, ora questa rischia di divenire una sorta di "Istituzione Sociale Rieducativa".

Non è proprio il modello cinese, quello che era in voga ai tempi di Mao Tse-tung, ma poco ci manca: le carenze delle famiglie da una parte, e dall'altra le derive imitative determinate dai modelli propagandati dai media, impongono un intervento dall'alto. Siamo ormai alla politica educativa, anzi rieducativa: i giovani sono come i chiodi storti, che vanno raddrizzati subito.

Ai tempi del Governo Berlusconi, lo slogan era "Tre I: Inglese, Internet, Impresa", con quello di Renzi la parola d'ordine fu "Alternanza Scuola-Lavoro". In questi giorni il dibattito politico e mediatico è incentrato sul rispetto delle donne: i sempre continui femminicidi, che macchiano le coscienze assai più che gli schermi e le pagine della cronaca, richiedono un'azione correttiva, educativa o meglio rieducativa da svolgere nell'ambito della Scuola.

C'è stata polemica soprattutto sulle persone che erano state prescelte, e subito dopo revocate per sopire il caso, da parte del Ministro dell'Istruzione come Coordinatrici nell'ambito del Progetto "Educazione alle relazioni". La Scuola deve intervenire sulla base di linee-guida da definire con l'Ordine degli Psicologi e poi con azioni in ambito scolastico "raccordando" gli insegnanti col mondo delle Associazioni che si occupano della condizione femminile.
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