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Commercio con l'Estero, tra Politica e Business

Diplomazia economica, promozione del Made in Italy, finanziamenti, crediti, assicurazioni…



Fuori dall'Unione, soprattutto per le piccole e medie imprese, c'è un problema di informazione circa le normative locali, la situazione della concorrenza e le prospettive del mercato: qui era l'Ice, l'Istituto per il Commercio con l'estero, che in passato doveva provvedere. Ma era un ente assai criticato: la gran parte delle risorse assegnate erano assorbite dai costi fissi per le sedi e per il personale all'estero, mentre l'attività concreta lasciava a desiderare. Il rimedio è stato semplicemente quello di sopprimerlo nel luglio del 2011 per poi ricostituirlo qualche mese dopo come ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane".

In precedenza, nel 2008, il Ministero per il Commercio con l'estero era stato accorpato al Ministero dello Sviluppo economico.

Successivamente, nel 2014, il Ministero degli Affari esteri ha aggiunto anche le competenze sulla cooperazione internazionale (MAECI): oltre alla attività di Diplomazia economica e Politica commerciale, ed alle iniziative della Direzione generale Sistema Paese, gestisce la piattaforma unificata "Export.gov.it", "Info Mercati esteri", "Bandi e gare ExTender", ed il canale "Nexus" che mette in contatto le imprese con la rete diplomatica e consolare.



Il Ministero dello Sviluppo economico, da cui dipendono la Sace e la Simest nonché Invitalia che ha il compito di promuovere gli investimenti esteri in Italia, ha cambiato denominazione nel 2022, divenendo "Ministero delle imprese e del made in Italy".

Insomma, la responsabilità politica è rimasta sempre a cavallo tra i due Ministeri, quello degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e quello delle imprese e del made in Italy. Le strutture operative sono rimaste praticamente sempre le stesse, pur con qualche modifica nella denominazione come è stato per l'Ice.

In Francia, pragmaticamente, hanno unificato la struttura operativa, denominata "Business France", che è l'Agenzia nazionale al servizio dell'internazionalizzazione dell'economia francese, posta sotto la vigilanza congiunta del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero degli Affari Esteri e dello Sviluppo Internazionale e del Ministero del Territorio e degli Affari Rurali, separando così le funzioni operative di business da quelle politiche.

Sostanzialmente analoga è la struttura che si è data la Germania, dove la "Germany Trade & Invest" (GTAI) che dipende dal Ministero per gli Affari economici e l'Azione sul clima è l'Agenzia unificata che si occupa del commercio estero e del marketing all'estero della Germania, sia informando le imprese tedesche sui mercati esteri che accompagnando le imprese straniere per l'insediamento in Germania: praticamente è come se avessero unificato anche le competenze che da noi sono attribuite ad Invitalia.

La scelta di Francia e Germania è stata sostanzialmente analoga: creare una struttura unificata, non ministeriale, per assistere il business, lasciando al livello politico le decisioni che gli competono.

Diplomazia economica, promozione del Made in Italy, finanziamenti, crediti, assicurazioni…

Commercio con l'Estero, tra Politica e Business
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