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Francia, il deficit finanzia la crescita

Con la recessione, nessun debito è sostenibile


Il progetto di bilancio presentato dalla Francia prevede per il 2024 una crescita del Pil pari al +1,4%, superiore al +1% stimato per l'anno in corso. Il deficit sarà del 4,4%: nettamente superiore al tetto del 3%, ed in calo modesto dal 4,9% stimato per l'anno in corso. Il saldo primario, quello calcolato al netto degli interessi, sarà pari al -2,4% del Pil: ciò significa che ci sarà una spesa effettiva in deficit pari al 2% del Pil (4,4%-2,4%). Il debito rimarrà al 109,7% del Pil, invariato rispetto a quello stimato per l'anno in corso. Per quanto riguarda l'inflazione, la Francia prevede che sarà del 2,7%, in forte calo rispetto al 5.7% stimato per l'anno in corso.

Al confronto, alcuni dati presentati dal Governo italiano per il 2024, contenuti nella NADEF del 23 settembre scorso sono assai simili a quelli francesi: +1,2% per la crescita economica e 2,3% per l'inflazione dei prezzi al consumo. Il deficit sarà del 4,3% rispetto al 5,3% di quest'anno, il saldo primario sarà del -0,2% mentre il debito pubblico scenderà appena di un decimo di punto, dal 140,2% del Pil al 140,1%. La unica vera differenza sta nella dimensione del saldo primario: in Italia, il deficit del 4,3% del Pil sarà destinato praticamente tutto al pagamento degli interessi, che saranno pari al 4,2% del Pil. Solo con l'arrotondamento si arriva allo 0,2% del saldo primario.

La Francia prevede un deficit del 3,7% del Pil nel 2025 e del 3,2% nel 2026. Il debito, invariato al 109,7% nel 2023 e nel 2024, scenderebbe al 109,6% del Pil nel 2025, ed al 109,1% nel 2026. Tra il 2023 ed il 2026 la riduzione del debito sarebbe complessivamente dello 0,6% del Pil.
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