(Teleborsa) - Monti Ascensori sempre più vicina alla procedura di liquidazione.
Il Consiglio di Gestione della compagnia si è riunito ieri ed ha preso atto delle difficoltà emerse per la presentazione di una istanza di concordato preventivo in continuità, rinviando comunque ogni decisione, al riguardo, alla già convocata Assemblea Straordinaria dei Soci.
La soluzione del concordato preventivo in continuità ha infatti incontrato due criticità: l'impossibilità di poter definire un importo certo per il Processo Verbale di Constatazione e l'elevato numero dei Patrimoni Destinati, spiega Monti Ascensori.
Le incertezze di cui sopra si sarebbero amplificate ancor più in caso di una domanda di concordato preventivo in capo alla Società, in quanto è opinione prevalente che la gestione dei Patrimoni Destinati non sarebbe rientrata nel "perimetro concordatario", dal momento che la procedura di concordato preventivo non determina la cessazione del patrimonio destinato.
La Società ricorda che al 30/06/2011 aveva approvato una situazione finanziaria che evidenziava una perdita di 13,8 milioni di euro ed un patrimonio netto negativo di 12,8 milioni, determinando i presupposti di cui all'art. 2446 c.c. e 2447 c.c.
Da prime evidenze contabili al 30/09/2011, però, risulta già una perdita di 18 milioni di euro ed un patrimonio netto negativo di 17 milioni di euro facendo, quindi, registrare, in soli tre mesi, una ulteriore perdita di circa 5 milioni di euro.
In sostanza,
salvo l'ipotesi dell'entrata di un potenziale partner industriale e/o finanziario che assuma impegni per la ricapitalizzazione della Società, che si stimano in una cifra non inferiore ai 20 milioni di euro, qualora non si modifichi la situazione,
non rimane per gli Amministratori che il ricorso ad una procedura di liquidazione. I titoli Monti Ascensori sono rimasti sospesi, su provvedimento di Borsa Italiana, sia nella seduta di ieri che in quella di oggi.