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Montepaschi di nuovo nell'occhio del ciclone con l'operazione Alexandria

Economia
Montepaschi di nuovo nell'occhio del ciclone con l'operazione Alexandria
(Teleborsa) - Un sentimento di diffidenza torna a penalizzare le banche italiane, già gelate dalla missione che l'FMI sta conducendo in Italia per valutare l'adeguatezza patrimoniale degli Istituti tricolore.

Montepaschi, tuttavia, torna alla ribalta, a causa di operazioni non chiare, avvenute durante la contestatissima gestione Mussari. Una serie di ombre si addenserebbero sui conti del 2009, secondo un articolo de Il Fatto Quotidiano, che cita una celata operazione di ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro, che avrebbe consentito a MPS di abbellire i conti del 2009.

L'operazione citata dalle indiscrezioni sarebbe stata battezzata Alexandria e si sarebbe concretizzata in un contratto derivato sottoscritto con la banca d'affari giapponese Nomura nel 2009, quando erano in carica Giuseppe Mussari come Presidente e Antonio Vigni come Direttore Generale.

Il risultato è un maxi buco di circa 220 milioni nel 2012 che gli attuali consulenti della banca senese, PriceWatherhouseCoopers e Eidos, starebbero cercando di valutare, per verificare che la portata non sia più ampia.

Rocca Salimbeni resta dunque al centro di macchinazioni non chiare, avvenute tutte all'epoca della gestione Mussari, inclusa l'altra di cui si parlava qualche giorno fa, denominata Progetto Santorini: in quell'occasione un contratto derivati sarebbe stato siglato con Deutsche Bank, creando anche in questo caso un maxi buco di qualche centinaio di milioni (per l'esattezza 367).

La possibilità di perdite non ancora contabilizzate sta pesantemente condizionando il titolo in Borsa, messo sotto osservazione anche da alcuni broker. MPS infatti è il peggior titolo del FTSE MIB con una perdita del 5,5%, dopo esser salita molto di recente, per ragioni attinenti a precedenti vendite allo scoperto.

Intanto, la banca ha risposto con una precisazione alle indiscrezioni di stampa, sottolineando, in una nota, che "l’operazione denominata 'Alexandria' rientra nel perimetro delle analisi in corso, riguardanti alcune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti". Inoltre, MPS ha precisato che "come già comunicato il 28 novembre 2012, la Banca ha richiesto un incremento per 500 milioni di Euro dei Nuovi Strumenti Finanziari" (i cosiddetti Monti Bond), al fine di assicurare la copertura, dal punto di vista prudenziale, degli impatti patrimoniali di eventuali rettifiche di bilancio, nonché degli eventuali costi di chiusura delle operazioni in oggetto". Tutte le analisi saranno comunque sottoposte al prossimo CdA di febbraio, per decidere le eventuali misure da adottare.

Anche Nomura fa sentire la sua voce e precisa che l'operazione Alexandria,"è stata pienamente esaminata e approvata prima della sua definizione al più alto livello di MPS, incluso il CdA e il presidente esecutivo" di allora: Giuseppe Mussari-
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