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Tensione in casa M5S che si spacca sull'abolizione del reato di clandestinità

Politica
Tensione in casa M5S che si spacca sull'abolizione del reato di clandestinità
(Teleborsa) - L'ira di Grillo non risparmia nessuno, nemmeno gli esponenti del suo stesso Movimento.

Il leader del Movimento 5 stelle ha deciso una trasferta a Roma la prossima settimana per confrontarsi con quei gruppi parlamentare che hanno presentato e poi approvato l'emendamento che cancella il reato di immigrazione clandestina. L'emendamento è stato, proposto da alcuni senatori M5S considerati da Grillo "dissidenti" e che hanno fatto scattare l'ira del leader del M5S e del suo braccio destro Roberto Casaleggio, che, ieri in un documento a doppia firma hanno lanciato invettive contro quei senatori.

"La posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito," si legge sul blog dell'ex comico.

Nella serata di ieri, in seguito allo scoppio della "bomba" è tenuta una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato.
"La riunione è stata tranquilla, ci siamo confrontati come al solito" ha detto Andrea Cecconi che ha così tentato di smorzare gli animi.

E' vero che la questione dell'immigrazione non era nel programma elettorale ma in quel momento non c'era l'emergenza immigrati", alla luce della tragedia di Lampedusa ha spiegato il deputato Mattia Fantinati che ha poi aggiunto: " forse c'è stato un problema di comunicazione: non sono state ben comprese le ragioni che hanno portato a proporre questa modifica che non è, però una cancellazione della Bossi-Fini....non c'è alcuna spaccatura fra di noi e ognuno sulla questione la pensa come crede. L'importante - conclude - resta prendere una posizione condivisa dalla maggioranza".
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