(Teleborsa) - Si era guadagnato la nomina di più grande discarica abusiva d'Italia (qualcuno azzarda anche d'Europa). Ora sul
sito di Bussi, dell'ex polo chimico Montedison, pende un altro
gravissimo capo d'accusa: quello di
aver avvelenato l'acqua distribuita ad oltre 700 mila persone, persino a scuole e ospedali.
La rivelazione shock arriva da una
relazione dell'Istituto Superiore della Sanità, che ha analizzato per conto dell'Avvocatura dello Stato i campioni di acque contaminate dalla discarica sequestrata nel marzo del 2007.
"L'acqua contaminata è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole", spiega l'ISS. "La qualità dell'acqua è stata indiscutibilmente significativamente e persistentemente compromessa", si legge inoltre in un passaggio della relazione
depositata agli atti del processo di Chieti che vede imputati i vertici di Montedison e oltre 20 indagati.
Solvay invece "si è costituita parte Civile e nessun suo dirigente risulta imputato nel processo avviato presso la Corte di Assise al Tribunale di Chieti, come precisato dalla stessa Solvay che specifica di essersi costituita Parte Civile "£contro gli ex manager della società (Mont)Edison, accusati per fatti di avvelenamento e disastro dolosi commessi prima che il Gruppo Solvay, nel maggio 2002, acquisisse da (Mont)Edison il sito industriale di Bussi sul Tirino" Solvay vuole "distinguere nettamente questo processo contro ex dirigenti (Mont)Edison/ Ausimont dalle recenti indagini preliminari, condotte dalla Procura di Pescara nei confronti di sette manager Solvay, che riguardano una presunta omessa bonifica di tre altre discariche minori a nord del sito industriale e una supposta insufficienza della barriera idraulica installata da Solvay quale proprietaria non responsabile dell'inquinamento del sito". Il
polo chimico di Bussi sul Tirino nacque a fine '800 per mano della società franco-svizzera Elettrochimica Volta. Negli anni '60 passò di mano alla Montedison. Successivamente (1999) venne trasferito alla Solvay.
Otto anni dopo il Corpo forestale dello Stato vi scoprì un'enorme discarica di rifiuti tossici.
L'ennesimo caso di
scempio ambientale che sta mettendo a rischio la salute della Terra.