(Teleborsa) - Performance negativa per i listini asiatici, che ignorano l'
ottimismo di Wall Street per l'andamento dell'earning season concentrandosi nuovamente sulla
crisi in Ucraina.
Questa volta il principale driver dei ribassi è stato il balzo dei prezzi di grano e nickel dopo che il Segretario di Stato USA, John Kerry, ha detto che la Russia farà un "grave errore" se non cesserà le provocazioni in Ucraina. La Russia è il quinto produttore al mondo di grano, seguito proprio dall'Ucraina.
Discorso a parte per
Tokyo, tra le poche Borse d'Oriente ad aver conservato il segno più. A sostenere il sentiment è stata l'accelerazione dell'inflazione dovuta all'aumento dell'IVA da poco scattato e ai massicci stimoli da parte della Bank of Japan.
L'indice Nikkei ha terminato sulla parità a 14.407 punti mentre il più ampio Topix ha guadagnato lo 0,33% a 1.168 punti.
Tra le altre piazze asiatiche, Seul lascia sul parterre l'1,26%, Taiwan l'1,88%.
In rosso anche le Borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute Hong Kong che arretra dell'1,36%, Bangkok dello 0,32%, Kuala Lumpur dello 0,15%, Singapore dello 0,44%, Shanghai dello 0,19%. In contro trend Jakarta con un lieve rialzo dello 0,39%.