(Teleborsa) -
L'Ucraina ha esortato la Russia a condannare i separatisti filo russi nelle regioni orientali, dopo che sette militari dell'esercito di Kiev sono morti in un agguato.
Secondo il governo di Kiev serve un segnale forte da parte di Mosca per non scivolare verso una guerra civile vera e propria.
Dopo settimane di scontri, tra le truppe governative e i ribelli nelle regioni orientali di
Luhansk e
Donetsk, ieri un manipolo di oltre
30 separatisti, ha attaccato un convoglio ucraino nei pressi della città di Kramatorsk uccidendo sei paracadutisti. Il neo ministro della Difesa ucraino,
Mykhaylo Koval, ha detto che l'est dell'Ucraina è stato coinvolto in una "guerra non dichiarata con la Russia".
L'agguato di Kramatorsk è il più sanguinoso tra quelli perpetrati dai ribelli dall'inizio delle rivolte.
Il rischio di inasprimento e di estensione del conflitto, per lo più circoscritto alle singole città, è elevato anche perché da quando è iniziata
la campagna di secessione della Crimea lo scorso marzo , è in via di definizione un patto tra gli attivisti filo russi, per unire le forze e concentrare gli sforzi di reazione nell'enclave di Luhansk e Donetsk, come ha riferito Dmitry Orlov, direttore generale dell'Agenzia per le Comunicazioni politiche ed economiche a Mosca.
La violenza in Ucraina si sta trasformando in una guerra regolare tra milizie delle regioni secessioniste e le forze armate ucraine; ciò significa che la minaccia della guerra civile è in crescita", ha dichiarato Orlov, che ha poi aggiunto: "anche così non possiamo ancora dire se la minaccia di guerra civile è realistica, perché solo una piccola parte della popolazione ucraina sta sopportando queste ostilità".