(Teleborsa) - Con il Credito Trevigiano salgono a quota 21 gli Istituti di credito posti in amministrazione straordinaria dall'Autorità di Vigilanza della Banca d'Italia.
Con un decreto datato 29 luglio, si legge in un aggiornamento sulle procedure di commissariamento fornito da Palazzo Koch, ma anche sul sito web del Credito Trevigiano, il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha disposto, su proposta della Banca d'Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo del Credito Trevigiano - Banca di Credito Cooperativo - e la sottoposizione della stessa banca ad amministrazione straordinaria "per gravi irregolarità e violazioni normative".
Qualche giorno dopo Bankitalia ha nominato Nicola Marotta quale commissario straordinario.
"La Procedura opera sotto la supervisione della Banca d'Italia ed ha la finalità di ripristinare la sana e prudente gestione della BCC con l'adozione di tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell'attività aziendale e la piena tutela dei diritti dei clienti e dei creditori sociali", spiega l'Istituto trevigiano. A metà luglio a finire sotto l'egida di Via Nazionale era stata un'altra Banca di credito cooperativo, la CRU di Folgaria. A giugno era stato il turno della Banca Caripe, a maggio della Banca Padovana Credito Cooperativo, ad aprile della Banca Popolare dell'Etna e della Cassa di Risparmio di Loreto.
Oltre alla lista delle banche commissariate ce n'è anche una degli
intermediari non bancari. In questo caso i nomi sotto tutela sono 5.