(Teleborsa) - Il Premier Matteo Renzi mette in stand-by l'ipotesi di effettuare intercettazioni "preventive" su Internet da parte della polizia per i sospettati, poiché si tratta di un "tema delicato e importante", che sarebbe meglio affrontare in un decreto sulle intercettazioni.
Il
decreto antiterrorismo, oggi in Aula a Montecitorio, aveva introdotto in Commissione alcune interessanti novità, fra cui l'autorizzazione alla polizia ad utilizzare programmi per acquisire dati e comunicazioni da remoto sui personal computer dei cittadini. In poche parole
le autorità avrebbero potuto accedere e controllare i pc degli italiani, conservando dati fino a 24 mesi.
Naturalmente, la norma in questione
ha fatto subito scattare l'allarme privacy per i cittadini italiani: preoccupato il Garante per la Privacy Antonello Soro, che ha messo in luce la
mancata proporzionalità fra le esigenze della privacy e della sicurezza.
Fra le altre misure incluse nel provvedimento, c'è anche l'
obbligo dei provider di cancellare da internet i contenuti illeciti, legati ai reati di terrorismo pubblicati dagli utenti, e l'
aggravante per l'uso del web e di altri strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) che comporta l'obbligo di
arresto in flagranza.
(Foto: Fabio Lanari CC BY-SA 1.0)