(Teleborsa) - Il
decreto antiterrorismo, oggi in Aula a Montecitorio, si arricchisce di interessanti novità.
Tra le principali, approvate ieri in Commissione, l'autorizzazione alla polizia ad utilizzare programmi per acquisire dati e comunicazioni da remoto sui personal computer dei cittadini. In poche parole
le autorità potranno accedere e controllare i pc degli italiani, conservando dati fino a 24 mesi.
Inserito anche l'obbligo da parte dei provider di cancellare da internet i contenuti illeciti, legati ai reati di terrorismo pubblicati dagli utenti.
L'uso del Web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) diventa un'aggravante che comporta l'obbligo di arresto in flagranza.
Scatta l'
allarme privacy per i cittadini italiani: preoccupato anche il Garante per la Privacy
Antonello Soro per la mancata proporzionalità nella legge tra le esigenze della privacy e della sicurezza.