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La Germania studia gli effetti del “Brexit”

Economia
La Germania studia gli effetti del “Brexit”
(Teleborsa) - Dopo quella del Grexit, sale adesso la febbre del Brexit, cioè il piano B di un’Europa monetaria senza la Gran Bretagna.

Per questo motivo le aziende tedesche stanno iniziando a calcolare i costi di una possibile uscita della Gran Bretagna dall'euro, per il semplice fatto che gli elettori britannici, alle elezioni di inizio maggio, hanno consegnato nelle mani del premier Cameron una cambiale, dove alla voce “pagherò” sembra esserci proprio quest’opzione.

In questo caso le aziende automobilistiche tedesche, come BMW e Volkswagen, possono avere più da perdere, che da guadagnare.

In un incontro con Angela Merkel, oggi a Berlino, il primo ministro David Cameron ha dettagliato questo possibile scenario con l'Unione europea, che ha consegnato anche ai leader di Olanda, Francia e Polonia, nel suo giro di visite istituzionali.

E’ noto da tempo che nel Regno Unito, alle fine del 2017, si terrà un referendum che, in caso di riuscita, darà al governo britannico carta bianca per rinegoziazione i termini dell’adesione all'Unione europea.

Il Regno Unito è il più importante partner commerciale della Germania in Europa, con un surplus di 42 miliardi di euro nel 2014, secondo solo agli Stati Uniti, coma fa rilevare l'Ufficio federale di statistica tedesco dal suo quartier generale di Wiesbaden.

Circa un quinto di tutte le automobili prodotte nella più grande economia europea, nel 2014, per un valore di quasi 18 miliardi di Euro, è andato a conducenti del Regno Unito, rendendo il paese di Sua Maestà, la destinazione delle esportazioni più alta per l'industria automobilistica tedesca dal 2001.
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