(Teleborsa) - Funziona correttamente il
Piano di Quantitative Easing, annunciato a gennaio dalla BCE e reso operativo dai primi di marzo. Lo cha confermato oggi il Presidente Mario Draghi, in conferenza stampa, dopo che
il Board ha lasciato invariate le misure di stimolo ed i tassi di interesse a zero.
Fugando ogni dubbio di un ritiro anzitempo del Piano QE, Draghi ha confermato che
"non vi sono altri piani se non continuare ad acquistare bond sino a settembre 2016". Una precisazione che è stata "quasi imposta" dai
dati sull'inflazione più forti del previsto, pubblicati ieri dall'Eurostat.
Draghi ha poi sottolineato che
l'inflazione nell'Eurozona ha "toccato il fondo " all'inizio dell'anno, anche a causa del
crollo del prezzo del petrolio, ma ha assicurato che i prezzi risaliranno nei prossimi mesi, anche se il tasso di inflazione rimarrà basso: le attuali previsioni indicano
un'inflazione allo 0,3% quest'anno contro una stima precedente pari a zero ma ancora lontana dal target del 2% (nel 2016 è atteso un recupero all'1,5% e nel 2017 all'1,8%).
Quanto alla crescita del PIL, non vi sono state variazioni nelle proiezioni economiche della BCE, che conferma un'aspettativa di crescita
dell'1,5% quest'anno e dell'1,9% il prossimo. La leggera "perdita di slancio" cui si è assistito in questi'ultimo periodo - ha aggiungo - è da imputare a fattori esterni ed al rallentamento di economie esterne all'Eurozona. Per il 2017, la crescita è stata limata leggermente al 2 dal 2,1% indicato in precedenza.
I dati monetari ed economici confermano dunque la necessità di mantenere la rotta della politica monetaria messa a punto dalla BCE, ha concluso Draghi.