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Precariato, la Corte Costituzionale rimanda la sentenza a data da destinarsi

Economia
Precariato, la Corte Costituzionale rimanda la sentenza a data da destinarsi
(Teleborsa) - L'attesa sentenza della Corte Costituzionale del 23 giugno slitta a data da destinarsi.

"Siamo attoniti" così commenta il giovane sindacato Anief la decisione della Consulta di rinviare a data da destinarsi l’attesa udienza della prossima settimana, attraverso cui i giudici italiani avrebbero dovuto dare seguito alla sentenza emessa lo scorso 26 novembre dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo per mettere la parola fine al precariato nel nostro Paese: dei 460 mila supplenti inseriti nelle graduatorie delle nostre scuole, almeno 350 mila sono direttamente coinvolti in queste decisioni.

Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal, insiste sul punto dichiarando: "E' una notizia che ci lascia attoniti ma prima di dare dei giudizi definitivi, preferiamo attendere le motivazioni che hanno portato i giudici a questo rinvio. Però, non possiamo evitare di dire che l’allungamento di questa attesa non fa bene alla scuola italiana".

"La decisione della Corte Costituzionale, infatti, è un atto doveroso, attraverso cui il nostro Paese ha un’occasione d’oro per voltare pagina e completare quel processo di avvicinamento alla normativa europea sul diritto al lavoro e sulla lotta al precariato reiterato nel tempo".



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