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Profughi: l’Europa conta di accoglierne 160.000 in due anni, ma saranno di più

Profughi: l’Europa conta di accoglierne 160.000 in due anni, ma saranno di più
(Teleborsa) - Il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha riferito di un piano che dovrebbe essere presentato dalla Commissione europea nei prossimi giorni per ripartire tra gli Stati dell’Unione circa 160.000 rifugiati, avvertendo l’Europa che il numero potrebbe anche essere di gran lunga superiore.

Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, fornirà oggi i dettagli del piano, con l’ambizione di poter affrontare in modo adeguato la più grande crisi dei rifugiati in Europa, dopo la seconda guerra mondiale.

Juncker vorrebbe che i singoli governi degli Stati membri concordino un sistema di quote vincolanti, che vedrà i rifugiati trasferiti dai paesi attualmente presi d’assalto dai maggiori flussi migratori, come l'Italia e la Grecia.

Parlando dopo un incontro a Berlino con il primo ministro svedese, Stefan Löfven, la Merkel ha definito la proposta di Juncker un primo passo importante, ma ha anche detto che qualsiasi nuovo sistema che verrà adottato per risolvere la crisi, deve essere in grado di rispondere alla situazione sul terreno, considerando il fatto che il numero dei migranti possa aumentare anche in modo considerevole.

Decine di migliaia di persone hanno affollato la Germania nei giorni scorsi, con 120.000 migranti arrivati fino alla stazione centrale di Monaco di Baviera.

Merkel ha anche detto che l'Unione europea ha bisogno di un sistema comune per il trattamento dei richiedenti asilo.

La settimana scorsa, il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha detto che non avrebbe accettato l’ambizioso piano di Juncker, che prevede l’accoglienza in Europa di almeno 160.000 richiedenti asilo, ripartiti su base obbligatoria tra gli Stati dell’Unione, in due anni.

Altri paesi dell'Europa centrale e orientale, come Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, si sono opposti all’idea della base volontaria.

Il Regno Unito, non senza critiche da parte degli altri Stati, ha fatto sapere che non prenderà parte al progetto.
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