(Teleborsa) - Rivista inaspettatamente al rialzo l'attività manifatturiera dell'Eurozona nel mese di ottobre dopo i minimi di cinque mesi toccati a settembre.
Il
PMI manifatturiero finale elaborato da
Markit risulta pari a
52,3 punti, in aumento sia rispetto alla stima flash di 52 punti che rispetto al dato di settembre, pure a 52 punti.
Nonostante i numeri positivi, la performance del comparto manifatturiero dell'Area euro è giudicata negativamente dal Chris Williamson. Il capo economista presso Markit ha infatti parlato di ripresa "deludentemente insignificante" spiegando che l'indagine ha segnalato una
crescita annua della produzione di appena il 2%, performance questa piuttosto debole considerati gli
stimoli della Banca Centrale al momento in atto.
“Con l’indebolimento della produzione, i livelli occupazionali al valore più basso in otto mesi e i prezzi di vendita in discesa
al tasso più veloce da febbraio è comprensibile come la
BCE stia valutando ulteriori incentivi" ha spiegato, aggiungendo che qualche notizia positiva è arrivata. I
nuovi ordini esteri (incluso il commercio intra Eurozona) hanno mostrato l’
aumento mensile maggiore in quattro mesi. "Ciò forse potrebbe alleviare le preoccupazioni su come la più debole crescita in Cina e in altri mercati emergenti potrebbe avere un effetto negativo sulla ripresa dell’eurozona".
Williamson, infine, ha notato che inizia a dare
segnali di affaticamento la ripresa in quelle nazioni che ad inizio anno avevano registrato un forte incremento, con tassi di crescita in rallentamento in Irlanda e Spagna. Il debole rialzo in Germania e l’attuale quasi stagnazione in Francia hanno in qualche modo fatto sì che i
risultati migliori scaturissero sorprendentemente dall’Italia.