(Teleborsa) - Oggi il mondo politico italiano si concentra sul
voto di sfiducia contro il ministro Boschi. La mozione del Movimento 5 stelle parla di gravissimo
conflitto d'interessi per il
decreto salva-banche, a causa del coinvolgimento del padre nelle vicende della
Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio.
La Boschi respinge le accuse: "non ho mai favorito la mia famiglia né gli amici". "Sono orgogliosa di far parte di un governo che esprime un concetto molto semplice: chi sbaglia deve pagare, chiunque sia, senza differenze e favoritismi. Se mio padre ha sbagliato deve pagare. Non c’è spazio per doppie misure e favoritismi", ha aggiunto il ministro per le riforme costituzionali.
Il premier
Renzi, che oggi non sarà in Aula per
impegni a Bruxelles, aveva
difeso il ministro Maria Elena Boschi definendo l'accusa "assurda" e spiegando: "noi abbiamo mandato a casa l'intero CdA in cui c'era il padre di Boschi; il CdA è stato sanzionato e il padre di Boschi ha pagato una sanzione".
Ieri il capo del governo ha affidato gli arbitrati
all'Agenzia anticorruzione di Raffaele Cantone.
Intervenuto anche il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, il quale ha ribadito la sua
solidarietà alla Boschi, dicendosi convinto che ne "uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere".