(Teleborsa) - La passata gestione di
Banca Etruria continua a destare sospetti. La
Guardia di Finanza sta compiendo perquisizioni in 15 società che in passato hanno ricevuto finanziamenti dall'istituto di credito per reperire materiale utile a ricostruire i legami tra la banca e le aziende nelle quali i vertici dello stesso istituto avevano diretti interessi.
L'ex presidente di Banca Etruria,
Lorenzo Rosi, e l'ex consigliere,
Luciano Nataloni, infatti, sono indagati dalla procura per "omessa comunicazione del conflitto di interessi" per non aver comunicato al CdA che aveva autorizzato la concessione dei fidi di avere un ruolo all'interno delle aziende.
Quei finanziamenti si sono poi deteriorati generando perdite per 18 milioni di euro.
Tra le società coinvolte nel blitz del nucleo tributario di Arezzo ci sono aziende specializzate nella costruzione di centri commerciali, in particolare la
Egnatia shopping mall di Rosi, che ha come socio la
Castelnuovese ma anche la
Nikila Invest, che a sua volta detiene il 40% nella Party srl, che ha come amministratore unico Laura Bovoli, madre di
Matteo Renzi, mentre tra i soci Tiziano, il padre del presidente del Consiglio.