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L'economia della Cina torna indietro di un quarto di secolo

Nel 2015 il PIL del Dragone è aumentato del 6,9%, il tasso di espansione più modesto dal 1990. I mercati scommettono ora su nuovi stimoli

Economia
L'economia della Cina torna indietro di un quarto di secolo
(Teleborsa) - Aspettative confermate: nel 2015 l'economia della Cina ha vistosamente tirato il freno a mano mettendo a segno la crescita più lenta degli ultimi 25 anni.

A certificarlo l'Ufficio di Statistica del Paese che per il quarto trimestre ha rilevato un PIL in aumento dell'1,6% rispetto al +1,8% dei tre mesi precedenti e a fronte del +1,7% stimato dagli analisti.

Su base tendenziale la crescita ha rallentato invece dal 6,9% al 6,8%, risultando però in linea con il consensus. Si tratta del peggior dato trimestrale dal 2009.

L'intero 2015, infine, si è chiuso con un Prodotto Interno Lordo in aumento del 6,9%, dunque al tasso di espansione più modesto dell'ultimo quarto di secolo seppure in linea con il target del Governo. L'anno precedente la crescita era stata del 7,3%.

A confermare l'impasse della seconda economia al mondo anche gli altri dati macroeconomici diffusi oggi dal National Bureau of Statistics.

A dicembre la produzione industriale è cresciuta del 5,9% rispetto al 6,2% del mese precedente, deludendo le stime degli analisti che erano per un +6%, mentre su base mensile si è verificata una crescita dello 0,4% rispetto al +0,5% di novembre.

Nell'intero 2015, invece, l'output è salito del 6,1% dopo il +8,3% messo a segno l'anno precedente.

Sempre a dicembre le vendite al dettaglio sono balzate dell'11%, risultando però in rallentamento rispetto all'11,2% di novembre e al di sotto delle stime dell'11,2% (+0,8% la crescita congiunturale), mentre nell'intero anno il dato è salito del 10,7% rispetto al 12% del 2014.

Infine gli investimenti in asset fissi nelle aree non rurali, ottimo indicatore dello stato di salute del settore costruzioni, sono migliorati del 10% nell'intero 2015. Anche in questo caso il tasso di espansione è inferiore a quello messo a segno nei primi 11 mesi dell'anno da poco terminato.

Seppure robuste, le attesissime cifre diffuse in nottata hanno confermato la fase di rallentamento del colosso cinese, aumentando i timori per una ripercussione sulle altre economie globali.

Le recenti turbolenze sui mercati finanziari sono state generate anche dai dubbi degli investitori sulla reale capacità di Pechino di riuscire a porre rimedio a tale rallentamento.

Non manca chi teme che i numeri forniti dalle autorità cinesi siano poco veritieri, e quindi superiori a quelli reali.

Ad ogni modo stamane la Borsa di Shanghai sta balzando in scia alle attese per nuovi stimoli all'economia.
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