(Teleborsa) -
La Fed come ampiamente previsto ha lasciato fermi i tassi di interesse, rinviato a tempi migliori un possibile aumento dei
tassi sui Fed Funds, che restano dunque ad un
livello compreso fra lo 0,25% e lo 0,50%.
Il primo ed ultimo rialzo dal 2008 era stato a dicembre.
La
decisione del FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed, tuttavia,
non è stata unanime, poiché Esther George
, Presidente della Fed di Kansas City e rinomato falco in seno al Comittee, ha votato contro lo status quo ed a favore di un aumento dei tassi.
La sua preferenza però era nota.
Nell'annunciare la decisione, lo statement della banca centrale statunitense parla di
"crescita moderata" e di
un'andamento dell'inflazione che, a dispetto dei recenti segni di vitalità, resta al di sotto del target di lungo termine della Fed.
La Federal Reserve ha fornito oggi anche le
previsioni aggiornate sull'economia a stelle e strisce, indicando per quest'anno un
aumento del PIL del 2,2% in frenata rispetto al 2,4% indicato nelle previsioni di dicembre.
Anche il tasso d'inflazione è stato tagliato all'1,2% dall'1,6% indicato a dicembre, sebbene venga confermata
l'inflazione core all'1,6%. La disoccupazione invece è confermata al 4,7%.
Sulla base di queste previsioni, la banca centrale ha
ridotto a due il numero di rialzi dei tassi previsti nel 2016, mentre precedentemente se ne attendeva almeno quattro.