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Italia: a marzo, migliora il clima di fiducia dei consumatori, peggiora quello delle imprese

Economia
Italia: a marzo, migliora il clima di fiducia dei consumatori, peggiora quello delle imprese
(Teleborsa) - Migliora a marzo il clima di fiducia dei consumatori mentre peggiora quello delle imprese. Lo rivela l' ISTAT che spiega come l'indice del clima di fiducia dei consumatori salga lievemente a 115 da 114,5 del mese precedente, per quanto riguarda, invece, le imprese, l'indice composito del clima di fiducia (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, diminuisce 100,1 da 103,2.

Le stime riferite alle componenti economica, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori aumentano (rispettivamente, a 142,9 da 141,8, a 111,1 da 110,7 e a 120,6 da 120,4), mentre la componente personale registra una leggera flessione (a 105,7 da 105,8).

Migliorano sia i giudizi sia le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese (a -34 da -37 e a 5 da 4, rispettivamente). I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi e le attese nei prossimi 12 mesi scendono (a -36 da -26 e a -30 da -20). Non si modificano rispetto al mese precedente le attese di disoccupazione (a 12 il saldo).

Riguardo le imprese, il clima di fiducia sale lievemente nella manifattura (a 102,2 da 102,0) mentre mostra un calo nei servizi (a 103,2 da 106,5), nelle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e nel commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8).

Nelle imprese manifatturiere migliorano i giudizi sugli ordini (a -13 da -14), rimangono stabili le attese sulla produzione (a 9), mentre i giudizi sulle scorte passano a 4 da 3. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -37 da -35) e restano stabili le attese sull’occupazione (a -7).

Nei servizi calano i giudizi e le attese sugli ordini (a -1 da 7 e a 2 da 7, i rispettivi saldi), migliorano invece le attese sull'andamento dell’economia italiana (a 7 da 5). Nel commercio al dettaglio peggiora il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 5 da 13), aumenta quello relativo alle attese sulle vendite future (a 28 da 19); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 4).
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