(Teleborsa) - Sulla spinosa
questione dei voucher, che hanno conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, interviene il Premier
Matteo Renzi, affermando che
il governo non intende abolirli.
La precisazione è arrivata dopo che
uno studio della Uil ha confermato il boom dell'uso del tagliando da 7,5 euro l'ora, il cui numero ha raggiunto la cifra astronomica di
115 milioni nel 2015 ed interessa
1,5 milioni di lavoratori. Nato inizialmente per i lavoratori agricoli e domestici, poi largamente usato anche nel commercio, nel turismo e nella ristorazione, a causa di distorsioni.
Sull'uso indiscriminato dei voucher si sono scagliati i sindacati, ma anche una parte dei politici del Pd, fra cui il presidente della commissione lavoro Cesare Damiano, i quali sostengono che si tratta di uno
strumento che facilità l'elusione dei normali contratti di precariato, a basso prezzo e senza alcun diritto per chi lavora.
Alle critiche, cui ha dato voce in membro di Sinistra Italiana, ieri, in una question time alla Camera,
Renzi ha risposto: "Noi siamo contrari all'abolizione dei voucher", ma ha anche aperto a
"forme migliorative" di questo mezzo se si ravvisasse la necessità. Poi, il Premier ha ridotto la portata del problema, sostenendo che riguarda solo una percentuale dell'1,9-2,7% dei lavoratori.