(Teleborsa) - I
movimenti sugli ambiti territoriali, regionali e nazionali, attesi inutilmente per tutta la giornata di ieri, sono
partiti a singhiozzo e con ventiquattrore ore di ritardo.
Tanti docenti ancora non sanno dove sono stati collocati e
il sistema informatico non appare efficiente.
"L’aver messo insieme le varie fasi, B1, B2, B3, C e D, ha mandato in tilt il sistema, perché mescolando l’assegnazione di una sede definitiva per i neo assunti e la fase interprovinciale per i vecchi assunti su tutti i posti vacanti e disponibili, ha evidentemente bloccato l’apparato telematico del Miur basato su algoritmi", sottolinea il
sindacato della scuola Anief.
Per il giovane sindacato,
guidato da Marcello Pacifico, "se questo è il cambiamento e se è così che si vuole cambiare la scuola italiana, allora non vi è alternativa al rimpianto delle vecchie maniere, quindi al
ritorno alla domanda cartacea".
"Chiediamo al Miur di
spiegare i fatti, di fare chiarezza ed ammettere di aver fallito per l’ennesima volta - ha commentato il sindacalista - Qui non c’è in gioco il solo futuro di intere famiglie ma soprattutto, a poco più di un mese dall'inizio dell’anno scolastico, il futuro di un intero
sistema d’istruzione che in balia di accordi tra Governo e sindacati rappresentativi
sta portando verso la rovina".