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PIL, l'Istat rivede al rialzo la crescita su anno

La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,9%, dato superiore alle stime del governo che prevedono un PIL a +0,8% per quest'anno

Economia, Finanza, Macroeconomia
PIL, l'Istat rivede al rialzo la crescita su anno
(Teleborsa) - L'economia sembra stia prendendo slancio. Dopo i dati confortanti sulla disoccupazione, l'Istat ha annunciato una revisione al rialzo delle stime del PIL per l'anno in corso. Nel terzo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% nei confronti del terzo trimestre del 2015.
La stima preliminare diffusa il 15 novembre scorso aveva rilevato lo stesso aumento congiunturale dello 0,3% e una crescita tendenziale dello 0,9%.

Il terzo trimestre del 2016 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2015.

La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,9%, dato superiore alle stime del governo che prevedono un PIL a +0,8% per quest'anno.

Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato un aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate dello 0,7% e le esportazioni dello 0,1%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del PIL per 0,3 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, 0,0 la spesa della Pubblica Amministrazione e 0,1 gli investimenti fissi lordi). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del PIL per 0,1 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,1 punti percentuali.

Si rilevano andamenti congiunturali positivi sia per il valore aggiunto sia dell’industria (+0,8%) sia dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura registra un calo dell’1,5%.
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