(Teleborsa) -
Ancora due settimane di ricerche e poi lo stop definitivo, a poco meno di tre anni dalla ancor oggi misteriosa scomparsa del Boeing 777 di Malalysia Airlines MH370 con 239 persone a bordo mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino la notte dell'8 marzo 2014. il Ministro dei Trasporti malese, Liow Tiong, ha infatti annunciato che sono nella fase finale le operazioni per localizzare il relitto dell'aereo probabilmente finito nell'Oceano Indiano in un vasta zona di mare di 120.000 Km quadrati a Sud Ovest dell'Australia. Una riunione tra i responsabili dei diversi Paesi impegnati nelle ricerche, Malesia, Cina e Australia, presto ne decreterà ufficialmente la conclusione.
L'ufficio australiano per la sicurezza e dei trasporti (ATSB) ha infatti manifestato la forte probabilità che il Boeing 777 si trovi in una zona di 25.000 Km quadrati più a Nord di quella esaminata. Sarebbe quindi necessario spostare i mezzi impegnati nella ricerca. Ma il Ministro Liow Tiong in proposito ha dichiarato: "Non si può basare una ricerca soltanto su delle supposizioni, noi abbiamo necessità di indizi credibili per proseguire nelle operazioni e Malesia, Australia e Cina sono d'accordo sulla sospensione".
Nello scorso novembre, gli inquirenti australiani avevano manifestato la propria teoria sulle ultime fasi del volo MH370, con la volontà del comandante di tentare un ammaraggio di emergenza per aver esaurito il carburante dopo oltre nove ore di volo, con una discesa a spirale sull'Oceano condotta a forte velocità. Teoria che si è basata su tre rottami, tutti identificati con certezza come parti del Boeing 777-200ER di Malaysia Airlines, portati dalle correnti dell'Oceano: un pezzo posteriore di un flap recuperato all'isola Reunion, un frammento d'ala sulla costa della Tanzania, e un altro frammento sulla costa dell'isola di Mauritius. In tutto solo circa due metri quadrati di aereo.
Rimane soprattutto il vero mistero, quello del perché il Boeing diretto a Pechino, verso nord, abbia improvvisamente invertito la rotta in direzione sud dopo che il comandante aveva augurato "buonanotte" ai controllori di volo che sino a quel momento assistevano da terra il volo dell'aereo, spegnendo al tempo stesso il Transponder, il sistema elettronico automatico che da bordo indica posizione e rotta dell'aereo, volando per di più ancora oltre nove ore in direzione opposta da quella per Pechino.