(Teleborsa) -
Il 2016 è stato l'anno dei rifugiati. Questo è quanto emerge dall'indagine sui flussi migratori ("Global Trends 2016") condotta a livello mondiale dall'
Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Secondo il rapporto,
le persone in fuga in tutto il mondo sono state ben 65,6 milioni, circa 300.000 in più rispetto all'anno precedente. Questo significa, osserva l'agenzia
ONU, che "in media
1 persona ogni 113 è costretta ad abbandonare la propria casa".
Di questi migranti forzati la maggioranza (40,3 milioni) sono
sfollati all'interno del proprio Paese, mentre il numero dei
rifugiati all'estero si attesta sui 22,5 milioni e quello dei
richiedenti asilo sui 2,8. I
"nuovi" rifugiati sono invece 10,3 milioni, di cui 6,9 rimasti dentro i confini nazionali.
Per l'
UNHCR, la maggioranza dei fuggitivi (84%) l'anno scorso era in Paesi a basso o medio reddito, ed 1 su 3 veniva ospitata in nazioni meno sviluppati (4,9 milioni per la precisione). Per quanto riguarda la provenienza
la Siria risultava ancora quella con il numero più alto di persone in fuga, con quasi due terzi della popolazione (12 milioni) che erano sfollati interni o fuggiti all'estero.
Infine, sebbene i dati ufficiali comunicati dai governi indichino che al mondo ci siano "solo" 3,2 milioni di
apolidi, l'Alto Commissariato invece stima che questo numero
ammonti a tre volte tanto (almeno 10 milioni), considerando anche le persone che rischiano di perdere la nazionalità.