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BPVI, Zonin: "Voleva fondersi con Veneto o Etruria ma non trovò aperture"

Finanza
BPVI, Zonin: "Voleva fondersi con Veneto o Etruria ma non trovò aperture"
(Teleborsa) - La Banca popolare di Vicenza ci teneva a fondersi con Veneto Banca. Lo ha confermato l'ex presidente di BPVI, Gianni Zonin, dinanzi alla Commissione d'inchiesta sulle banche, smentendo che vi siano state "pressioni" della Banca d'Italia per indurle alle nozze.

Il banchiere ha poi chiarito che in BPVi "i rapporti con le istituzioni sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e disponibilità".

Illustrando le vicende consumatesi negli anni della crisi, Zonin ha ricordato che BPVi spingeva per la fusione con Veneto Banca e per la creazione di un grande istituto nel Veneto, ma che in Veneto Banca "non c'era questa volontà".

Tramontato il capitolo Veneto, la scelta è caduta su Banca Etruria, che secondo quanto affermato da Zonin sarebbe stata indicata dai consulenti Banca Rothschild e Lazard. BPVI provò ad acquisire Banca Etruria a 0,9-1 euro (212 milioni), ma l'OPA fu respinta dall'Istituto di Arezzo, ha ricordato il banchiere.

Zonin ha smentito anche di aver mai partecipato in 19 anni alle riunioni del comitato esecutivo della banca. "Il presidente non aveva deleghe ne' poteri, se non quelli riservati al presidente", ricorda ed aggiunge di esser venuto a sapere dei finanziamenti baciati fatti dall'istituto solo nel maggio del 2015 dal capo ispettore della BCE. .
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