Facebook Pixel
Milano 17:35
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 21:24
17.037,32 -2,05%
Dow Jones 21:24
37.934,56 +0,42%
Londra 17:35
7.895,85 +0,24%
Francoforte 17:35
17.737,36 -0,56%

Comunali, domenica 10 giugno oltre 7 milioni di italiani al voto

Urne aperte dalle 7 alle 23. Sarà anche primo test per misurare la forza di Lega e M5S

Economia, Politica
Comunali, domenica 10 giugno oltre 7 milioni di italiani al voto
(Teleborsa) - Sono più di 7 milioni gli italiani che domani, domenica 10 giugno, sono chiamati alle urne. Gli eventuali ballottaggi sono previsti per due settimane più tardi, il 24 giugno.

Nel dettaglio sono interessati 761 comuni su 7.954: 586 appartenenti alle regioni a statuto ordinario, 137 in Sicilia e 38 in Sardegna. In totale voteranno 7.052.803 elettori.
Urne aperte dalle 7 alle 23, e lo scrutinio inizia subito dopo la conclusione delle operazioni di voto.
I cittadini interessati devono decidere per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali, con l'eccezione di Roma, dove 291 mila cittadini saranno chiamati a riscrivere l'organigramma di due Municipi (il terzo e l'ottavo) della Capitale.
20 i capoluoghi di provincia chiamati alle urne, tra questi Ancona che è anche capoluogo regionale delle Marche. Gli altri: Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siracusa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza, Viterbo. Il dato politico come sempre verrà letto soprattutto nei capoluoghi, se non altro per via del patrimonio degli uscenti: ben quindici sindaci di centrosinistra, due di centrodestra, uno solo dei 5 stelle e due espressione di liste civiche, fra i quali l’eretico di sinistra Renato Accorinti, primo cittadino di Messina.

TEST PER MISURARE LA FORZA DI LEGA E M5S - Il "governo del cambiamento", dunque, alla prova del voto: dopo i test elettorali delle regionali in Molise, Friuli e Val d’Aosta, domani 10 giugno il primo test utile per misurare l’umore dei cittadini di fronte alla scomposizione dell’antico quadro bipolare e alla scelta della Lega e del Movimento 5 stelle di legarsi in un inedito “contratto” postelettorale. Non a caso Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due leader delle forze contraenti, nonostante gli impegni come vicepresidenti del Consiglio e titolari di ministeri di peso, non si sono risparmiati girando l’Italia da Nord a Sud per la campagna elettorale.
Condividi
```