(Teleborsa) -
La Cina ha fatto un passo indietro sulle restrizioni a capitali esteri, nonostante
persistano forti tensioni sul fronte commerciale e nelle relazioni con gli USA.
La Commissione per le riforme cinese, China’s National Development and Reform Commission, ha pubblicato una versione
aggiornata della cosiddetta "lista nera" delle industrie in cui è vietato agli stranieri investire.
Fra i cambiamenti più rilevanti c'è la rimozione dei limiti per gli investimenti sulle
banche, mentre i limiti posti all'ingresso in
società di brokeraggio e nelle
compagnie assicurative scatteranno solo nel 2021. Anche i limiti sulle
case d'auto sono slittati al 2022.
La decisione certamente
non riesce ad allentare le tensioni fra USA e Cina, che sono progressivamente montate per effetto dei nuovi dazi che scatteranno a luglio, anche se la mossa vuole dare una risposta alle critiche mosse dagli Stati Uniti circa la scarsa apertura dell'economia cinese.
"La Cina è un grande difensore del libero commercio", si legge in un rapporto stilato dallo State Council Information Office, in cui si ribadisce che Pechino ha progressivamente aperto la sua economia in base agli standard del WTO e che rimuoverà progressivamente sia i limiti agli investimenti che i dazi imposti su varie categorie di beni.