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Parlamento Ue, su ecoritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

Solo il 27% delle PMI ha dichiarato di essere a conoscenza dell'applicabilità della direttiva europea

Economia, Politica
Parlamento Ue, su ecoritardi di pagamento nelle transazioni commerciali
(Teleborsa) - La lotta su ritardi pagamenti in transazioni commerciali al centro della proposta di risoluzione del Parlamento Ue sull'attuazione della direttiva 2011/7/UE. Armonizzazione dei termini di pagamento tra società anche con le pubbliche amministrazioni, libertà contrattuale nelle transazioni commerciali, agevolazione del funzionamento del mercato interno con pagamenti semplificati e sviluppo di un meccanismo giuridico di sostegno alla puntualità dei pagamenti per agevolare l'accesso delle PMI ai finanziamenti: questi i cardini dell'iniziativa.

Solo il 27% delle PMI (su 9.607 imprese europee), a fronte del 52% delle grandi imprese, ha dichiarato di essere a conoscenza dell'applicabilità della direttiva europea sui ritardi di pagamento ai debitori di categoria B2B (riguardante la libertà contrattuale nelle relazioni tra imprese ndr) e del settore pubblico che sono in ritardo con i pagamenti a un fornitore.

E il 24% delle grandi imprese dichiara di aver percepito, grazie alla direttiva, un impatto positivo sui ritardi nei pagamenti da parte dei debitori; nel caso delle PMI questo vale nel 18% dei casi. Nemmeno la conoscenza delle norme nazionali che sono state attuate per conformarsi alla direttiva UE è particolarmente diffusa tra le PMI, in quanto solo il 33% di esse si dichiara a conoscenza delle normative locali.

Negli ultimi anni le imprese europee, in particolare le PMI, hanno messo in evidenza le principali cause dei ritardi di pagamento, tra cui difficoltà finanziarie dei debitori (62%); ritardi intenzionali nei pagamenti (48%); inefficienze amministrative (45%); controversie relative a beni e servizi forniti (19%). È evidente - sottolinea il Parlamento UE - che i ritardi di pagamento sono imputabili sia a inefficienze sia a circostanze esterne negative, nonché a pratiche commerciali scorrette e intenzionali.

Per questo motivo il Parlamento UE "invita gli Stati membri a migliorare la legislazione nazionale e a promuovere la piena attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento e a promuovere un passaggio deciso verso una cultura di rapidità adottando le misure più adeguate, con, ove necessario, appropriate iniziative legislative". Si invita la Commissione "ad agevolare e promuovere l'accesso a linee di finanziamento adeguate per gli imprenditori europei".
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