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Stress Test: promosse dall'EBA le quattro banche italiane

Coinvolte Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e UBI: volano i titoli in Borsa

Economia, Finanza
Stress Test: promosse dall'EBA le quattro banche italiane
(Teleborsa) - Buone notizie per le banche italiane: Intesa Sanpaolo, Unicredit, UBI e Banco Bpm hanno superato gli stress test dell'Autorità bancaria europea (EBA).

Obiettivo dello stress test, di fatto, è capire se l'istituto avrà le spalle sufficientemente larghe - in particolare la tenuta patrimoniale - per resistere in condizioni avverse. Per questo, gli stress test si focalizzano su alcuni elementi chiave, come ad esempio i rischi di credito, di mercato e di liquidità per mettere in luce la salute delle banche durante situazioni di crisi ipotetiche ed estremamente negative.
Nello scenario avverso viene ipotizzato per l'Ue un PIL in calo dell'1,2% e del 2,2% rispettivamente nel 2018 e nel 2019 e in crescita dello 0,7% nel 2020.

In totale sono 48 le istituzioni finanziarie, di 14 Paesi Ue più la Norvegia, sottoposte ai test. Tra queste 33 sono sottoposte anche al Single supervisory mechanism (Ssm) della Banca Centrale Europea che ha condotto ulteriori propri test anche su banche significative sotto la responsabilità della sua vigilanza, in particolare Bper, Mediobanca, Iccrea e Carige, anche se i risultati di questi esami non saranno diffusi.

Gli stress test dell'EBA, condotti in collaborazione con la BCE e le autorità di vigilanza nazionali, si sono svolti per la prima volta nel 2014 e da allora vengono ripetuti ogni due anni. Le banche esaminate che rientrano anche sotto la supervisione della BCE rappresentano circa il 70% del totale delle attività del settore bancario dell'Eurozona.

Nel complesso le banche europee hanno mostrato una buona capacità di tenuta a fronte delle condizioni di stress ipotizzate nello scenario avverso. I risultati confermano il generale rafforzamento della solidità del sistema bancario europeo. Per le quattro banche italiane incluse nel campione la riduzione media ponderata del CET1 ratio (indicatore di solidità patrimoniale) nello scenario avverso è pari a 3,9 punti percentuali su base fully loaded, un risultato in linea con quello medio del complesso delle banche dell’SSM incluse nel campione e con la media totale EBA.

In particolare lo stress test indica per Intesa Sanpaolo un capitale all'10,40% in caso di scenario avverso nel 2020 (al 10,80% nel 2018, al 10,64% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 13,24%;

Per Unicredit un capitale al 9,34% nel 2020 (al 10,31% nel 2018, al 9,58% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 12,80%;

Per Bpm un capitale all'8,47% nel 2020 (al 9,93% nel 2018, al 9,40% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 13,94%;

Infine per UBI un capitale all'8,32% nel 2020 (al 9,76% nel 2018, al 9,25% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito all'11,70%.

Soddisfatto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, che in un comunicato del MEF dichiara di prendere atto "con soddisfazione dell’esito degli stress test condotti dall'Autorità bancaria europea (EBA) sullo stato di salute del sistema bancario italiano".

LE 4 ITALIANE PROMOSSE VOLANO IN BORSA - Intanto, prima che venissero ufficializzati i risultati, diffusi dopo le 18 a Borsa chiusa, con l'indice Ftse Mib che ha guadagnato l’1,07%, i maggiori istituti di credito nostrani hanno superato il “pre-esame” a Piazza Affari, registrando performance brillanti. In particolare, Banco Bpm ha segnato un incremento del 3,64% a 1,77 euro, UniCredit è salita del 3,22% a 11,8 euro, UBI Banca ha terminato in progresso del 2,65% a 2,826 euro e Intesa Sanpaolo ha guadagnato l'1,04% a poco più di 2 euro.
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