(Teleborsa) - Il governo apre la strada alla
possibile integrazione della rete in fibra di TIM e Open Fiber, mentre il mercato distratto sì interroga sulla
nomina del nuovo AD che si conoscerà domenica 18 novembre dopo il CdA.
È stato presentato infatti un
emendamento al DL fiscale, a firma del relatore, il senatore M5S
Emiliano Fenu, istituisce una serie di
incentivi per la rete unica in fibra sul modello di quelli della rete elettrica in capo a
Snam e
Terna.
Il sistema di fatto spingerà alla
creazione di una rete unica tra TIM e Open Fiber, controllata da cassa depositi e prestiti ed
Enel, attraverso un
regime tariffario incentivante con il metodo ‘regulated asset base’ (RAB), cioè attraverso la fissazione di un regime tariffario definito proprio come quello in vigore per le reti elettriche.
Il sistema del
RAB di fatto
assicurerà adeguati ritorni sugli investimenti, garantendo ricavi e utili predefiniti ed incentivando quindi l'aggregazione della rete. Le tariffe saranno infatti fissate tenendo conto anche del
costo storico degli investimenti effettuati, dei livelli occupazionali della newco così creata e delle migliori pratiche regolatorie europee e nazionali.
L'emendamento presentato dispone che
l'AGCom sia il regista di tutta l'operazione attraverso la consueta attività di vigilanza e la fissazione del RAB e che l'aggregazione della rete possa avvenire solo in capo ad un
soggetto non integrato verticalmente ovvero Open Fiber.L'emendamento arriva a 2 giorni dal
CDA di Telecom che dovrà affrontare la delicatissima questione della nomina del nuovo CEO, dopo le dimissioni di Amos Genish. Fra i papabili si sono già fatti i nomi dell' ex braccio destro di Marchionne,
Alfredo Altavilla, e del commissario di Alitalia,
Luigi Gubitosi. Nelle ultime ore e poi spuntato anche il nome dell'ex numero uno di Telefonica Espana,
Luis Miguel Gilperez.