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Manovra, continua la trattativa di Conte a Bruxelles ma all'appello mancano ancora 3 miliardi

In corso il bilaterale Conte-Merkel e previsti altri incontri a margine del Consiglio europeo per raccogliere consensi intorno alla Manovra italiana

Economia
Manovra, continua la trattativa di Conte a Bruxelles ma all'appello mancano ancora 3 miliardi
(Teleborsa) - All’indomani dell’incontro tra il Commissario agli Affari europei Pierre Moscovici e il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, il premier Giuseppe Conte rimane a Bruxelles e il Governo pensa a far quadrare i conti con l’Ue.

"La manovra sarà da circa 30-33 miliardi e mette risorse fresche nell’economia non come quella di Gentiloni che si è distinta per dare i soldi alle banche" ha affermato, questa mattina, il vicepremier Luigi Di Maio.

"Purtroppo la discussione con l’Europa è sul deficit e non sul livello di Pil, e questo già dice molto della situazione attuale", ha aggiunto Di Maio spiegando che "l’unico motivo per scendere dall’1,5 potrebbe essere legato alla frenata dell’ultima parte dell’anno, causata principalmente dalle esportazioni. Ma il livello degli investimenti e le platee delle nostre misure non verranno toccati", assicura.

Alla ricerca di risorse per salvare le misure inserite in Manovra, il Governo conta sul taglio delle pensioni d’oro, sulle dismissioni immobiliari (sono già previsti 18 miliardi nel 2019 a cui se ne sommerebbero 2,9) e sulle modifiche a quota 100 e al reddito di cittadinanza.

"Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno", ha aggiunto di Maio.

Per quanto riguarda le pensioni, il vicepremier ha annunciato che verranno prelevati "molti più soldi dalle pensioni d’oro" che "oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40%, subiranno il raffreddamento, non verrà adeguato, cioè, a tali pensioni, il tasso di inflazione". Misure che secondo Di Maio permetteranno di recuperare oltre un miliardo.

Vi sarà, infine, la dismissione degli immobili, che – ha spiegato Di Maio – "venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato, una cessione che dovrebbe valere uno 0,9 di Pil".
Ma la doppia trattativa, con l’Ue e interna alla compagine di governo giallo-verde, è tutt’altro che conclusa. . "Non ci siamo" hanno fatto sapere, ieri sera, fonti di governo.

Sul fronte dell’Unione a preoccupare sono i rigoristi come l’olandese Mark Rutte mentre la cancelliera Angela Merkel e il portoghese Antonio Costa mostrano maggiori aperture. È con loro che Conte, oggi, nei bilaterali previsti a margine del Consiglio europeo, dovrà tentare di perorare il senso della Manovra italiana.

"Riteniamo che la nostra sia un’ottima proposta anche nell’interesse degli europei" aveva fatto sapere, ieri, il presidente del Consiglio ma l’ala più dura dell’Ue non sembra essere d’accordo. Nella proposta italiana vi è, infatti, solo la previsione del dimezzamento del peggioramento del deficit strutturale al posto del miglioramento chiesto dall’Ue. La Commissione avrebbe, infatti, chiesto di scendere almeno a un 2% tondo di deficit nel 2019, il ché significa circa 700 milioni di tagli in più.

Ma, già così, sembrano non esserci margini per soddisfare le concessioni fatte all’Ue. All’appello mancano quasi tre miliardi degli otto previsti per coprire i tagli e tra Lega e Cinque Stelle è braccio di ferro per le misure da salvare.
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