(Teleborsa) -
Con 167 sì, 78 no e tre astenuti, nel cuore della notte, il
Senato ha votato il
maxiemendamento alla Manovra. Tra le grida di protesta delle opposizioni, mentre dai banchi del
Pd volavano fogli e fascicoli verso il centro dell'emiciclo, nel pomeriggio di ieri, sabato 22 dicembre, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento
Riccardo Fraccaro aveva posto la questione di fiducia sul maxiemendamento.
Il testo di
270 pagine cambia sostanzialmente la faccia della
Legge di Bilancio, inserendo i dettagli scaturiti dall'accordo con la commissione europea e le misure su cui Lega e M5S si sono accordati all'ultimo.
Pd annuncia ricorso a Consulta- Il Partito democratico denuncia la violazione del regolamento di Palazzo Madama e quindi dell'articolo 72 della Costituzione. Verrà perciò sollevato un ricorso diretto alla Consulta
"affinchè si pronunci sulla enormità che si sono compiute, sotto i nostri occhi e sotto quelli del Paese, da parte di questo governo violento che se ne frega dei diritti del Parlamento", spiegano i dem.
"Siamo stanchi ma contenti" ha detto il vicepremier
Matteo Salvini. "Mi pare sia tutto pronto" ha aggiunto, spiegando che i decreti su reddito di cittadinanza e pensioni saranno approvati "nei primi giorni di gennaio".
"Saldo e stralcio" delle cartelle per chi è in difficoltà economica, taglio alle pensioni d'oro, paletti per le assunzioni nella P.a: alcune delle novità contenute nel maxiemendamento alla Manovra. Estesi gli
sconti per i seggiolini anti-abbandono, confermati i
tagli all'editoria e lo sconto Imu sui capannoni, che resta al 40% (dal precedente 20%) e non sale al 50%.
Stralciata la norma per gli
Ncc, "manca la copertura" - Lo annuncia il sottosegretario Massimo Garavaglia in commissione al Senato:
"Da un'analisi sul comma 160bis, il governo ha fatto una valutazione: potrebbe comportare costi aggiuntivi e quindi una scopertura. Per questi motivi il governo ne chiede uno stralcio. Rivedremo il tema successivamente".