(Teleborsa) -
Questione di numeri. Se in Parlamento
Theresa May va da mesi alla ricerca disperata dei
numeri per la ratifica dell'accordo siglato lo scorso novembre con Bruxelles che darebbe ufficialmente il via al
divorzio tra Londra ed Ue, le cose vanno decisamente meglio
online per quelli che, invece, in
Ue vorrebbero restarci.
La petizione
anti-Brexit, infatti, per
restare agganciati al treno dell’Europa, ha già raccolto più di
tre milioni di firme, un successo inaspettato, ad appena
due giorni dal suo lancio.
TUSK, PRONTI AL PEGGIO MA SPERANZA ULTIMA A MORIRE -
"Il destino della Brexit è nelle mani dei nostri amici britannici", qui "
nell'Ue siamo pronti al peggio ma speriamo nel meglio, e si sa che la speranza è
l'ultima a morire". Lo ha detto il Presidente della Consiglio europeo Donald
Tusk dicendosi
"molto contento" della decisione adottata ieri sera dai 27 sulle nuove estensioni brevi della Brexit in quanto
"questo significa che sino al 12 aprile tutto è possibile". Al termine di una riunione fiume, e non priva di tensioni, nella giornata di ieri i leader dell'Unione infatti hanno trovato il modo per posticipare lo spettro di una
Brexit No Deal, ossia senza accordo. Il
29 marzo, data fissata inizialmente per il
Leave, fa i bagagli, saluta e finisce dunque in
soffitta. Altre due invece le date con le quali bisognerà fare i conti:
22 maggio oppure 12 aprile. IN MARCIA PER LE STRADE DI LONDRA – Domani, intanto, sabato
23 marzo un nuovo corteo attraverserà le strade di Londra per chiedere che la parola su Brexit torni al popolo.
"Put it to the People" lo slogan scelto, anche se, stando ad alcune rilevazioni e a quasi tre anni dal Referendum, sembra che una nuova consultazione potrebbe ribaltare l’esito di quella del 2016, ma i
numeri sono ancora
incerti. (Foto: © Ineta Alvarado/123RF)