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Banco BPM apre a aggregazioni ma chiude la porta a MPS

Giuseppe Castagna CEO di Piazza Meda apre allo scenario di possibili fusioni, ma con un avvertimento: "Oggettivamente guardiamo a banche che sono più vicine ai nostri territori di elezione"

Finanza
Banco BPM apre a aggregazioni ma chiude la porta a MPS
(Teleborsa) - NO a MPS, sì alle banche vicine "ai nostri territori di elezione". L'Amministratore Delegato del Banco BPM, Giuseppe Castagna, apre la porta a possibili aggregazioni con altri istituti, ma esclude la possibilità di fusione con il Monte dei Paschi di Siena.

Banco BPM non è prevenuto sull'azionista pubblico (Tesoro) di MPS, ma per un eventuale possibile matrimonio privilegia la scelta di un partner di prossimità con i propri territori - ha spiegato Castagna al termine dell'assemblea, svoltasi sabato 6 Aprile, chiamata ad approvare il bilancio dell'esercizio 2018 e le politiche di remunerazione -. "Non abbiamo prevenzioni sugli azionisti delle banche con le quali potremmo pensare di fare operazioni. Ma non dipende da quello un possibile interesse per il Monte. La nostra strategia nella fusione che già abbiamo fatto è stata di rafforzarci molto nelle aree imprenditoriali e nelle zone più ricche e produttive del paese. Oggettivamente, guardiamo più a banche che sono più vicine ai nostri territori di elezione" - ha aggiunto l'AD -. "Avere una rete più sparsa su tutto il territorio nazionale, che sarebbe una proxy di unione con MPS, più forte al Centro Sud, sarebbe una ripetizione di quello che in Italia già c'è, cioè due banche grandi che stanno su tutto il territorio nazionale. Noi se volessimo competere con quelle due banche dovremmo farlo nei nostri territori dove siamo forti".

Quanto al Banco BPM, il top manager ha spiegato che "é in grado di fronteggiare una situazione di Spread a livelli ancor più alti degli attuali senza dover ricorrere a operazioni di capital management", potendo anche contare sul nuovo programma di finanziamento Tltro preannunciato dalla BCE.

E, sulla vicenda dello scandalo dei diamanti, l'istituto di Piazza Meda punta a un ristoro del 100% dei clienti coinvolti, tra risarcimenti e valore reale delle pietre in mano ai clienti.
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