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Barometro Crif, calano mutui e surroghe (-7,9%) ma cresce importo medio

Secondo lo studio alla base di tali dinamiche vi è il progressivo ridimensionamento dei mutui di sostituzione che non riescono a compensare il trend dei nuovi mutui

Economia
Barometro Crif, calano mutui e surroghe (-7,9%) ma cresce importo medio
(Teleborsa) - Nel primo trimestre del 2019 le richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) hanno fatto registrare una diminuzione del -7,9% rispetto allo stesso periodo del 2018 ma l'importo medio è in crescita. È quanto emerge dall'analisi del patrimonio informativo di Eurisc – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie.

Dopo lo stallo che aveva caratterizzato l'intero 2018, alla base di tale calo, secondo lo studio, vi è il progressivo ridimensionamento dei mutui di sostituzione che non riescono a compensare il trend dei nuovi mutui. Una contrazione che è stata ancor più marcata nel mese di marzo appena concluso segnando un -9,2% nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno.

Alla flessione del numero di richieste si contrappone, tuttavia, la costante crescita dell'importo medio richiesto, che nel mese di marzo si è attestato a 130.032 euro, al di sopra del valore rilevato nel corrispondente mese del 2018 (+3,0%). Il valore aggregato relativo ai primi tre mesi del 2019, invece, risulta pari a 129.299 Euro (+2,6%), il più elevato dal 2013 ad oggi.

"In entrambi i casi la dinamica in atto è riconducibile anche al progressivo ridursi del bacino di consumatori per i quali l'operazione di rottamazione dei vecchi mutui risulta ancora economicamente conveniente" commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.

Un altro fenomeno da evidenziare – sottolinea Capecchi – "è la crescente richiesta dei mutui green per l'acquisto di abitazioni ad elevata prestazione energetica o per ristrutturazioni che implicano un upgrade di classe energetica". Un trend che, per Capecchi, "rappresenta una interessante opportunità per gli istituti di credito, che potranno avere un ruolo proattivo nel supportare e indirizzare la clientela retail verso la scelta green".

LA DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI IMPORTO DEI MUTUI RICHIESTI – Nel I trimestre dell'anno le richieste hanno visto una concentrazione prevalente nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,3% del totale ma con oltre il 45% del totale dei presenti importi al di sotto dei 100.000 euro.

LA DISTRIBUZIONE DELLE RICHIESTE PER CLASSE DI DURATA – Il periodo in esame, rileva il Rapporto, ha visto uno slittamento delle richieste verso le duration comprese tra i 26 e i 30 anni (+2,6 punti percentuali) a cui corrisponde una parallela contrazione della classe compresa tra i 6 e 10 anni (-2,6 punti percentuali rispetto al 2018). Nel complesso, quasi 3 richieste su 4 prevedono piani di rimborsi superiori ai 15 anni mentre quelle di durata inferiore ai 5 anni, dove tipicamente si concentrano i mutui di sostituzione, spiegano solamente lo 0,6% del totale, in ulteriore seppur lieve riduzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

LA DISTRIBUZIONE DELLE DOMANDE PER FASCE DI ETÀ – Lo studio di Crif conferma, infine, come siano i richiedenti d'età compresa tra i 35 e i 44 anni a rimanere maggioritari, con una quota del 33,9% sul totale. Si osserva, però, un aumento delle richieste da parte delle fasce di età più giovane di popolazione, con quella compresa tra i 25 e i 34 anni che cresce di +1,0 punti percentuali rispetto al I trimestre 2018.














(Foto: © Fabio Balbi)
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