Facebook Pixel
Milano 23-apr
0 0,00%
Nasdaq 23-apr
17.471,47 +1,51%
Dow Jones 23-apr
38.503,69 +0,69%
Londra 23-apr
8.044,81 +0,26%
Francoforte 23-apr
18.137,65 +1,55%

Palazzo Chigi, salta il vertice sul DEF

L'incontro che doveva aver luogo dopo il tavolo dei rimborsi ai risparmiatori truffati delle crisi bancarie, non si è potuto tenere a causa di un ritardo del dibattito. Forse nuovo vertice domani prima del CdM

Economia, Politica
Palazzo Chigi, salta il vertice sul DEF
(Teleborsa) - E' saltata la riunione di maggioranza sul DEF in programma per questo pomeriggio a Palazzo Chigi. Il vertice avrebbe dovuto seguire il tavolo sui rimborsi ai risparmiatori traditi delle crisi bancarie, durato più del previsto, mentre il Premier Conte ha già un altro impegno per questo pomeriggio a Milano.

A questo punto resta solo la chance di un incontro domani nel primo pomeriggio, subito prima della riunione del Consiglio dei ministri convocata per le ore 16:30.

Alla riunione sul DEF avrebbero dovuto prender parte il Premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il Ministro Riccardo Fraccaro ed il sottosegretario Laura Castelli per i Cinquestelle i sottosegretari Massimo Garavaglia e Massimo Bitonci per la Lega.

Il vertice doveva fare il punto sul DEF e risolvere le divergenze sorte sulla Flat tax, dopo che il vicepremier Matteo Salvini aveva annunciato che sarebbe stata inserita nel Documento, alimentando la polemica degli alleati M5S.

Un botta e risposta sul tema è andato in scena nel corso del weekend, con il leader leghista che ha ribadito l'opportunità di introdurre una flat tax "unica e non progressiva", prevista al programma elettorale del Carroccio, e Di Maio che ha precisato che l'aliquota unica "deve aiutare le famiglie, il ceto medio, non i ricchi".

Dal canto suo il Ministro Tria fa i conti con la calcolatrice, con un'ipotesi di crescita del PIL ridotta allo 0,2% (al massimo rivedibile allo 0,3-0,4%, meno probabile allo 0,5%) e con il peso delle clausole di salvaguardia, che farebbero lievitare l'IVA dal 22 al 25,2% a partire dal 2020. La flat tax infatti costerebbe almeno 12 miliardi, troppi per far partire quedsta misura da subito, meglio un rinvio a settembre in un contesti di riforma fiscale e con uno scenario mutato rispetto a quello odierno.
Condividi
```