(Teleborsa) -
"L'incendio è spento, ma la stabilità della cattedrale di Notre-Dame e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti". È quanto ha riferito
il segretario di Stato francese all'Interno, Laurent Nunez, arrivato sul posto all'alba. Dalle 8 di questa mattina è
in corso una riunione di esperti e architetti per fare il punto con i vigili del fuoco e capire se questi potranno continuare la loro missione all'interno della cattedrale.
Si tratta, infatti, di capire, ha aggiunto Nunez, "come l'edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa" e se vi sono rischi per i
circa 100 vigili del fuoco ancora al lavoro nella cattedrale per raffreddare la struttura (questa mattina erano ancora presenti alcuni focolai, all'interno).
Per spegnere l'incendio della notte scorsa è stato necessario il lavoro di
400 vigili del fuoco e 18 autobotti e nel corso delle operazioni
due poliziotti e un pompiere sono rimasti leggermente feriti. Sulle cause, tuttavia, ancora non si fanno ipotesi. Mentre
serpeggiano le polemiche sulla mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio, vista anche l'ampiezza del cantiere, i
sostenitori dell'Isis – secondo quanto riferisce il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web – celebrano il rogo della cattedrale di Parigi come "un colpo al cuore dei crociati" e come "castigo e punizione".
Dopo
il dramma della notte, alla luce del sole è iniziata la
stima dei danni. Le prime immagini riprese all'interno della cattedrale mostrano che la
volta della navata centrale di Notre Dame è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all'abside si vede la croce dell'Altare maggiore. Una ferita che non ha lasciato indifferenti i
colossi francesi del lusso che si sono già mobilitati per la ricostruzione della cattedrale rispondendo all'
appello lanciato dal presidente Emmanuel Macron, che ha annunciato per oggi il
lancio di una campagna internazionale. La
famiglia Pinault, a capo di Kering, il gigante del lusso che controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga ha già annunciato la
donazione di 100 milioni di euro. Poche ore dopo il
gruppo Lvmh e la famiglia Arnault hanno rilanciato con una
donazione di 200 milioni di euro al fondo per la ricostruzione. Dall'Ile de France stanziati, invece, 10 milioni di euro.Ma la solidarietà arriva anche da oltreoceano. Dagli Usa la
French Heritage Society, un'organizzazione che ha sede a New York, dedita proprio alla conservazione dei tesori architettonici e culturali francesi, ha lanciato una pagina web di
raccolta fondi. Il progetto di restauro della cattedrale secondo
Michel Picaud, presidente dell'associazione "Friends of Notre-Dame de Paris", costerà
150 milioni di euro. Ma Andre Finot, il portavoce di Notre Dame, ha aggiunto che ci vorranno anni per farla tornare al suo antico splendore e che comunque è "troppo presto per fare un bilancio sui danni".