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PIL cresce, Italia fuori dalla recessione. Confcommercio: "Economia stagnante"

Per Confesercenti: “Dati migliori delle attese, ma condizioni congiunturali restano molto deboli"

Economia
PIL cresce, Italia fuori dalla recessione. Confcommercio: "Economia stagnante"
(Teleborsa) - Italia fuori dalla recessione. Dopo i cali registrati negli ultimi due trimestri del 2018, infatti, il Pil italiano fa segnare una crescita dello 0,2% nel primo trimestre del 2019, rispetto al periodo precedente. Lo rende noto l'Istat. L'economia del nostro Paese è così uscita dalla recessione tecnica dovuta ai risultati negativi del prodotto interno lordo registrati negli ultimi due trimestri del 2018, entrambi chiusi col segno meno, a -0,1%.



SODDISFATTO IL PREMIER CONTE - "L'Italia torna a crescere, il dato Istat sul Pil ci conforta molto su bontà della manovra e misure adottate, tenendo conto del contesto internazionale difficile e con le ultime misure ancora non in vigore. Ci auguriamo nel secondo semestre l'economia possa crescere in maniera sostenuta", ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte da Tunisi.

Confcommercio: crescita è inesistente, economia stagnante - Arrivano, ovviamente, i primi commenti. Con una crescita leggermente migliore delle nostre previsioni, +0,2% la stima provvisoria contro la previsione di +0,1% congiunturale, si conferma la rappresentazione della condizione dell'economia italiana come stagnante piuttosto che recessiva. Questo il commento dell'Ufficio studi Confcommercio alla stima del Pil nel primo trimestre diffusa, appunto, dall'Istat.
"Nessun elemento problematico viene modificato dall'ultimo dato - prosegue l'ufficio Studi - la crescita è inesistente e la ripresa va conteggiata su decimi e centesimi di punto percentuale. Per averne piena contezza e' sufficiente confrontare la variazione tendenziale del prodotto italiano rispetto a quelle registrate per l'euro-area e l'Europa a 28: +0,1% rispetto a +1,2% e +1,5%".

Quanto al mercato del lavoro - conclude la nota - "le indicazioni sono comunque positive e testimoniano una certa reattività, ancorchè debole, del sistema produttivo. Dopo 10 mesi, infatti, l'occupazione torna a crescere in misura apprezzabile. Ne sono coinvolti i giovani e anche gli indipendenti".

Confesercenti: "dati migliori delle attese, ma congiuntura è stagnante" -I dati su Pil, occupati e prezzi, "sono senza dubbio migliori delle attese". "Si tratta di primi segnali di speranza e, per la prima volta da un po' di tempo, sembrano concordi nel delineare un percorso abbastanza univoco. Il quadro generale che ne emerge, infatti, è quello di un primo recupero degli andamenti flettenti osservati nella seconda meta' del 2018". Così l'Ufficio economico di Confesercenti che commenta il dato con moderato ottimismo senza però abbassare la guardia.

SEGNALI POSITIVI - "L'aumento del Pil e dell'occupazione - quest'ultimo particolarmente pronunciato - si accompagnano, inoltre, a una sostanziale stabilità dell'inflazione confermando come l'economia italiana abbia ampio spazio per una vera e propria accelerazione della crescita. Ma senza vedere per forza il bicchiere mezzo vuoto, restano diversi dubbi sugli scenari futuri: se l'avvitamento recessivo sembra essere scongiurato, non dobbiamo infatti dimenticare che le condizioni congiunturali restano molto deboli", rileva Confesercenti.

Sia nel confronto europeo (in termini tendenziali, Spagna e Francia hanno registrato un aumento del Pil pari, rispettivamente, a 0,7% e 0,3%, l'insieme dell'area Euro 1,1%, contro il nostro 0,1%,), sia rispetto alle nostre potenzialità di sviluppo. "Rispetto a un anno fa, il Pil e' aumentato di appena 268 milioni, mentre l'incremento fra il primo trimestre 2018 ed il primo trimestre 2017 fu di quasi 4 miliardi. Le condizioni economiche restano quindi stagnanti e lo stesso aumento dell'occupazione rischia di tradursi, se la situazione non cambierà, in un peggioramento della produttività", conclude Confesercenti.

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