Facebook Pixel
Milano 10:23
34.184,16 +0,72%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 0,00%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 10:23
8.109,54 +0,38%
Francoforte 10:22
18.053,52 +0,76%

Confcommercio: "Ripresa non si vede. Serve progetto credibile riforma fiscale"

L'Outlook Italia 2019 di Confcommercio-Censis rileva una situazione di grande incertezza dove i consumi ristagnano a favore del risparmio precauzionale. Dal 2007 persi 20 mila euro pro-capite di ricchezza finanziaria ed immobiliare

Economia
Confcommercio: "Ripresa non si vede. Serve progetto credibile riforma fiscale"
(Teleborsa) - La ripresa dell'Italia non c'è e non si vede in quanto manca la spinta giusta per trasformare la stagnazione in qualcosa di meglio. L'ennesimo avvertimento arriva da Confcommercio che ha pubblicato oggi l'Outlook Italia 2019 realizzato assieme al Censis ed illustrato dal direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella. Appello del Presidente dell'associazione Carlo Sangalli: "Serve un progetto credibile di riforma fiscale e taglio delle tasse".

Il dato che evidenzia meglio la situazione è quello della perdita di ricchezza: tra il 2007 e il 2019 si sono persi oltre 20 mila euro pro capite di cui 9619 di ricchezza finanziaria e 10.557 euro di ricchezza immobiliare. Fra le famiglie le spese obbligate continuano a condizionare pesantemente la vita: per oltre il 43% degli italiani la riduzione dei consumi è dovuta proprio alle spese obbligate. Siamo un Paese bloccato".

"Il Paese – ha spiegato Bella – non ha la spinta giusta per trasformare la stagnazione in qualcosa di meglio. Dal dicembre 2016 la ripresa non si sta trasformando in un miglioramento completo".

Quella che è stata disegnata dal report è anche una situazione di estrema incertezza, dove un 30-40% della popolazione non sa dire se è pessimista o ottimista rispetto alla situazione economica.

Si avverte dunque una diffusa paura del futuro che alimenta il risparmio precauzionale comprimendo i consumi. Il 22% delle famiglie italiane ha ridotto i consumi per risparmiare, mentre nel 2016 erano il 12,6%. Anche se avessero più soldi, il 52% delle famiglie non aumenterebbe i consumi.

I venti anni di crescita zero hanno poi determinato una profonda sfiducia nell'Europa, tanto che oggi siamo il primo Paese in cui i cittadini hanno la percezione di non aver beneficiato della partecipazione all'Unione Europea.

"Serve un progetto credibile di riforma fiscale e taglio delle tasse", ha commentato il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, spiegando che "per realizzarlo bisogna ridurre la spesa pubblica improduttiva, dismettere patrimonio pubblico, recuperare risorse dal contrasto all'evasione e all'elusione. Solo così si darà una prospettiva diversa e migliore alle imprese e alle famiglie. E un ottimo punto di partenza resta l'abbandono chiaro e definitivo delle clausole di salvaguardia sull'Iva."
Condividi
```