(Teleborsa) - Questa volta sembra proprio che dalle parti di
Bruxelles abbiano deciso di adottare la
linea dura nei confronti di
Roma.Tradotto: dopo una serie di
avvertimenti e ultimatum, adesso
non si scherza più. Un messaggio che è arrivato
forte e chiaro all'esecutivo
gialloverde.
Non ci saranno
"prove muscolari" con la
Commissione Europea, assicura il Premier Giuseppe
Conte che
apre al dialogo mettendo sulla bilancia, però, anche la
necessità di rivedere alcune regole. "E' ormai pressoché preparata
una bozza di lettera che rivolgerò alle istituzioni europee - dice il Presidente del Consiglio - che diventerà pubblica e sarà l’occasione per ribadire come da un lato vogliamo
rispettare il patto di stabilità e crescita e riteniamo che la manovra sia in linea, ma dall’altro non vogliamo rinunciare a offrire un
contributo critico alle regole Ue. È il momento – conclude –
di affrontare e aggiornare le regole europee".Sullo sfondo del dibattito, ovviamente, la
costruzione della manovra da inserire nel
"perimetro" del rispetto del
Patto di stabilità e crescita che si scontra però con le tensioni mai sopite all’interno dell’Esecutivo, tornate a galla nel vertice economico di ieri, mercoledì 12 giugno a Palazzo Chigi che si è arenato sul
nodo dei nodi: le coperture per varare la
flat tax, quel
"pesante taglio delle tasse" dal quale, per la
Lega di Matteo Salvini, non si può prescindere.
Un incontro, quello di ieri, diplomaticamente definito
"interlocutorio", una formula che mette al riparo da qualsiasi obiezione ma sembra proprio che tra
Salvini e il Ministro dell'Economia si sia consumato l'ennesimo scontro con il leghista che
spinge e il Titolare del Mef che
frena. Fumata nera, dunque, da qui la decisione di avviare
sette tavoli, di fatto sette matasse da sbrogliare con l'obiettivo di riuscire a disinnescare
l’aumento Iva da 23 miliardi e nello stesso tempo ricavare risorse per la riforma del fisco e per la crescita:
spending review, tax expenditures, flat tax, privatizzazioni, cuneo fiscale, investimenti, export e Sud.