(Teleborsa) -
Nulla di fatto per le nomine UE. Dopo una giornata di lavori, i leader dei 28
non hanno raggiunto l'accordo soprattutto a causa della
bocciatura da parte di popolari e Paesi di Visegrad alla candidatura del socialista Frans Timmermans alla presidenza della Commissione UE.
Lo stallo è tale che il presidente del Consiglio
Giuseppe Conte, ai giornalisti che gli chiedevano se la nomina di Michel Barnier potesse sbloccare la situazione ha risposto sottolineando che "
non è da escludere che saremo costretti ad aggiornarci".
"Non stiamo ancora lavorando alle alternative", ha aggiunto il premier italiano che ha ribadito la sua posizione sulla modalità di nomina. "
Il criterio dello Spitzenkandidat sta incontrando difficoltà. Mi sembra un po' difficile rimanere legati solo a questo criterio", ha dichiarato, ripetendo che "l'Italia è molto aperta al dialogo".
"L'ho detto dall'inizio. Ma per me non c'è solo il criterio dello Spitzkandidat, non può essere la sola soluzione. Non vogliamo vincolarci a un unico criterio. Dobbiamo essere flessibili nella scelta del candidato giusto", ha aggiunto.
Conte ha poi confermato che
non esisterebbe un "patto di Osaka" e che si tratterebbe di un "fraintendimento", in riferimento a quanto avrebbero deciso i leader europei nel corso del G20 che si è tenuto nella città giapponese prima del vertice UE e che vedrebbe Timmermans alla Commissione, Manfred Weber alla presidenza del Parlamento UE e un francese alla guida della BCE.
"Dobbiamo tenere conto che stiamo scegliendo un presidente che deve guidare l'Europa per i prossimi cinque anni con una grande strategia e visione e quindi
dobbiamo avere flessibilità nella ricerca del candidato più giusto e che sicuramente raccolga il più ampio consenso", ha infine ribadito Conte.
"La logica del pacchetto è la migliore perché consente di mantenere un equilibrio generale nella designazione delle varie posizioni. Quindi è quella auspicabile. Però vediamo", ha concluso.
(Foto: Lukasz Kobus - © Unione Europea)