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Riforma giustizia, è scontro Lega- M5S

Botta e risposta tra il ministro pentastellato Bonafede e il vicepremier Salvini, Di Maio: "Qualcuno non ha ancora capito di non essere al governo con Berlusconi"

Economia, Politica
Riforma giustizia, è scontro Lega- M5S
(Teleborsa) - Si inasprisce lo scontro tra Lega e M5S sulla riforma della giustizia, firmata dal Guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede.

Dopo il nulla di fatto all'ultimo Consiglio dei Ministri, la giornata politica vede il botta e risposta tra il ministro della Giustizia, sostenuto dal vicepremier e capo politico del movimento Luigi Di Maio, e l'altro vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini.

IL NO DELLA LEGA - Il primo colpo è sferrato dalla Lega che, in una nota, ha chiarito di non votare una "non riforma, vuota e inutile", elencando le richieste inoltrate all'alleato di governo, compresa "la separazione delle carriere e anche del Csm per garantire giustizia efficiente, equa e imparziale. I cittadini non possono essere ostaggi di processi infiniti", conclude la nota.

BONAFEDE: 'SALVINI NON GOVERNA CON BERLUSCONI" - La risposta del ministro Bonafede arriva da una diretta Facebook in tarda mattinata in cui apre alle proposte leghiste ma chiude alla separazione delle carriere dei magistrati e la riforma delle intercettazioni, "due punti forti della politica sulla giustizia di Silvio Berlusconi", sottolinea il ministro. "Dico alla Lega che sono aperto a tutte le proposte, ma non stanno governando con Silvio Berlusconi. Se lo mettessero in testa", il suo affondo finale.

SALVINI ALL'ATTACCO - Passano un paio d'ore ed è Salvini a passare all'attacco. "Non starò al governo perché o una riforma della giustizia è importante, vera, pesante, significativa che dimezza davvero i tempi del processo penale, o non siamo al mondo e al governo per fare le cose a metà", dichiara una conferenza stampa dal Papeete beach di Milano Marittima.

"Cosa c'entra Berlusconi?", insiste Salvini intervistato da SkyTg24. "Noi la buona volontà ce la mettiamo ma se Bonafede inizia a tirare in ballo Berlusconi, il passato e il futuro. Siamo consapevoli (di non governare con Berlusconi ndr), ma le riforme si fanno bene o non si fanno".

La stoccata arriva sul finale, quando il leader leghista ricorda di aver raddoppiato i consensi. "Io la voglia ce l'ho, ma se mi dovessi accorgere che i litigi sono quotidiani, mi stufo io ma anche gli italiani. Voglio un governo che faccia le cose altrimenti la parola va agli italiani. Noi stiamo andando a tutta birra ma c'è qualcuno con il freno tirato", dice Salvini.

IL POST DI DI MAIO - Il tempo di sentire le dichiarazioni che Di Maio scrive un post su Facebook con tanto di foto insieme ai ministri Bonafede e Fraccaro e il premier Giuseppe Conte. "Noi siamo qui per fare. Il governo deve fare. Le forze politiche che sostengono questo governo devono impegnarsi a fare le cose", scrive il capo politico del M5S.

"Mi aspetterei muri e 'no' dalle forze di opposizione, che poi è quello che fanno. Da chi sostiene questo governo mi aspetto lealtà e sostegno a riforme e norme che dobbiamo portare avanti", continua il post. "Se ci sono problemi si risolvono, ma poi si va avanti. Attacchi, sparate fuori dalle righe, a cosa servono? Di sicuro non fanno bene al Paese. Dobbiamo governare? Bene, facciamolo con serenità e trasparenza. Se qualcuno invece ha in mente altro, lo dica tranquillamente".

L'AFFONDO DI DI BATTISTA - A chiudere arriva l'affondo di Alessandro Di Battista che attacca l'alleato di governo del movimento con un post su Facebook. "Uguale al PD sul Tav e sulle altre mangiatoie. Uguale ai radicali sulle privatizzazioni selvagge e allo stesso tempo sul salvataggio (con denaro pubblico) delle radio di partito. Uguale a Forza Italia sulla giustizia e sull'eterno tentativo di proteggere i colletti bianchi. Questa è la Lega Nord. Un banalissimo partito di sistema capace solo di camuffarsi meglio degli altri. Prima o poi gli italiani se ne renderanno conto", chiosa l'esponente pentastellato.
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