(Teleborsa) - Crescono per il quarto mese consecutivo le
esportazioni italiane (
+1,2%
a giugno), chiudendo un
semestre molto positivo (
+2,7%) anche se, in volume, si rileva un calo dello 0,9%.
La positiva dinamica congiunturale dell'
export è determinata dall'aumento delle vendite verso i
mercati extra UE (+3,9%), mentre quelle verso i paesi UE risultano in diminuzione (-1%).
L'export cresce anche su base
trimestrale (+1,7%), mentre
su base annua si registra una
diminuzione del 3,5%, determinata dalla flessione delle vendite registrata sia per l’area Ue (-4,6%) sia per quella extra Ue (-2,1%). Il trend tendenziale risente anche della contrazione nelle vendite di beni strumentali, che nell'anno precedente avevano registrato movimentazioni occasionali di elevato impatto. Tra i settori che contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano
mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-26,4%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-5,9%), prodotti petroliferi raffinati (-14,5%) e autoveicoli (-8,3%), mentre nello stesso mese contribuiscono positivamente gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+34,5%).
I
paesi che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle esportazioni sono
Germania (-8%),
Svizzera e paesi OPEC (-13,5% per entrambi) e
Francia (-3,8%), mentre si registra un aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+4,1%) e il Giappone (+27,9%).
Le
importazioni registrano a giugno una
flessione del 2,1%, evidenziando una
diminuzione tendenziale del 5,5%, sia dall'area UE (-6,1%) sia dai mercati extra UE (-4,7%). Il secondo trimestre evidenzia però un +1,2%. L'
indice dei prezzi all’importazione interrompe la positiva evoluzione registrata a partire da dicembre 2016 (
-1,4% su mese e -1,6% su anno a giugno), anche se si nota una stazionarietà al netto dell’energia.
Il
surplus commerciale viene dunque indicato in
aumento di 554 milioni di euro - da +5.174 milioni a giugno 2018 a
+5.728 milioni a giugno 2019 - mentre l'avanzo dei primi sei mesi raggiunge +22.107 milioni (+42.414 milioni al netto dei prodotti energetici).