(Teleborsa) -
Crollano gli investimenti del private equity, a causa dell'
incertezza politica ed economica europea, che hanno pesato sui risultati del primo semestre. E' quanto emerge dall'ultima
analisi di Aifi, l'associazione che rappresenta gli operatori del private equity e del venture capital, presentata a Milano e condotta in collaborazione con PwC Deals.
La prima parte dell’anno ha registrato una
raccolta complessiva (sul mercato e captive, cioè proveniente dalla casa madre) pari a
435 milioni di euro, in calo del 77% rispetto al primo semestre del 2018. 410 milioni sono stati raccolti sul mercato, -75% rispetto agli 1,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli investitori internazionali hanno pesato sulla raccolta di mercato per il 27%. Le fonti principali della raccolta sono: settore pubblico e fondi sovrani, 31%, fondi pensione e casse, 18% e investitori individuali e family office, 18%.
"AIFI, per incentivare la raccolta dei fondi, ha messo in campo una serie di attività e roadshow, sia europei sia internazionali, volti a far conoscere il mercato e i suoi operatori", afferma
Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI.
L’ammontare investito è stato pari a
2,5 miliardi di euro, in
calo del 12% rispetto ai 2,9 miliardi di euro al 30 giugno 2018. Se si escludono i large e mega deal (operazioni caratterizzate da un equity investito superiore ai 150 milioni di euro), l’ammontare risulta pari a 1,9 miliardi di euro in crescita del 39% rispetto agli 1,4 miliardi del primo semestre del 2018.
Cresce invece il numero di operazioni (private equity e venture capital), che
si attesta a 166 (
+4% rispetto alle 160 del I semestre 2018). Early stage primo per numero di operazioni (72, -10%).