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Private Banking: crescita superiore al previsto nei primi 9 mesi dell'anno

Finanza
Private Banking: crescita superiore al previsto nei primi 9 mesi dell'anno
(Teleborsa) - Il Private Banking italiano chiude il 3° trimestre con masse in gestione pari a 1.371 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al semestre precedente. Si tratta della crescita trimestrale più alta del 2025 e di un dato superiore alle previsioni. È quanto emerge dai dati consuntivi al 30 settembre 2025 rilevati dal Centro Studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB).

La crescita trimestrale del 4% delle masse beneficia di un effetto mercato superiore alle attese (+2,2%, pari a circa 29 miliardi), soprattutto in un contesto ancora caratterizzato da elementi di incertezza. Pur non mancando timori legati a possibili correzioni dei mercati, il contributo delle performance nel trimestre risulta comunque molto positivo. La raccolta netta conferma un apporto stabile (circa 14 miliardi), con una crescita dell'1,1%, in linea con la dinamica osservata da inizio anno e con un contributo costante alla crescita delle masse. Impatto positivo anche dai cambi di perimetro, che aggiungono ulteriori 9 miliardi (+0,7%), senza evidenziare variazioni straordinarie.

Sul fronte dell’evoluzione annuale, i dati dei primi nove mesi del 2025 hanno registrato una dinamica decisamente positiva, con una crescita complessiva delle masse del 9% in linea con la tendenza alla crescita costante dell’industria del Private Banking negli ultimi anni.

"I dati del terzo trimestre superano le attese e confermano la solidità del Private Banking italiano", afferma il Presidente di AIPB, Andrea Ragaini, aggiungendo che questi numeri confermano "la resilienza del settore e la sua capacità di offrire consulenza professionale e soluzioni ad alto valore aggiunto anche in uno scenario globale complesso".

Su base annua (settembre 2024 – settembre 2025), gli asset gestiti sono aumentati di 134 miliardi di euro (+10,8%): la raccolta netta (+53 miliardi) è stata la componente di flusso principale, seguita dall’effetto mercato (+50 miliardi, che ha registrato una performance particolarmente significativa nell’ultimo trimestre) e dai cambi di perimetro degli operatori (+31 miliardi).

I fondi guidano la crescita

Tutti i comparti d’investimento registrano una raccolta netta positiva nel trimestre. I fondi segnano il risultato migliore con afflussi pari a 4,2 miliardi di euro, in linea con l’andamento osservato nei trimestri precedenti. Come previsto, si riduce l’interesse verso il comparto amministrato, che raccoglie comunque 3,6 miliardi: si tratta del dato più contenuto dall’inizio dell’anno, soprattutto alla luce dei 13 miliardi complessivi raccolti nei primi due trimestri. Anche le gestioni patrimoniali e i prodotti assicurativi chiudono il trimestre in territorio positivo, pur senza evidenziare – in questa fase – quelle opportunità che il cliente del Private Banking sembra ricercare con maggiore decisione. Per quanto riguarda la liquidità, alcuni operatori riportano incrementi significativi, in parte riconducibili a "liquidity event".

In termini di asset mix, la composizione del portafoglio si conferma sostanzialmente stabile: i fondi comuni rappresentano il 23% degli AuM, seguono le gestioni patrimoniali (12,1%), la liquidità (12,6%), titoli di Stato (11,3%), azioni (11,5%) intorno all’11% ciascuno e una componente assicurativa complessiva superiore al 19%, articolata tra Ramo I (5,9%), Ramo III (5,9%) e polizze multi-ramo (6,9%).

Outlook rivisto al rialzo

Alla luce dei risultati consuntivi di settembre, superiori alle attese, le stime sul posizionamento del Private Banking all’interno del mercato finanziario italiano, elaborate dal Centro Studi AIPB in collaborazione con Prometeia, sono state riviste al rialzo. La crescita degli asset attesa per fine anno, inizialmente stimata al +7,8% rispetto al 2024, è ora prevista al +11,2%, per un totale di 1.398 miliardi di euro. In questo scenario, la quota di mercato del Private Banking è attesa raggiungere il 36%, confermandone il ruolo sempre più rilevante nel panorama finanziario nazionale.

"Il raggiungimento dei quasi 1.400 miliardi di euro di masse gestite entro la fine di quest’anno è un traguardo significativo che ribadisce il ruolo centrale del Private Banking nel sistema finanziario del Paese e la fiducia crescente della clientela nei confronti dei nostri operatori", conclude Ragaini.



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