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Eni, Descalzi: "Il cambiamento climatico deve essere un problema globale"

L'Ad del Gruppo energetico afferma che le major quotate del petrolio e del gas non possono alleviare la crisi mondiale delle emissioni di carbonio da sole

Energia, Finanza
Eni, Descalzi: "Il cambiamento climatico deve essere un problema globale"
(Teleborsa) - L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha affermato ad un'intervista che, nonostante le major quotate del petrolio e del gas siano sottoposte a controllo e pressione per frenare gli investimenti in nuovi progetti, queste non possono alleviare la crisi mondiale delle emissioni di carbonio da sole.



"Rappresentiamo non più del 10-15% della produzione complessiva e solo una piccola parte del totale delle riserve mondiali di petrolio e gas", ha dichiarato Descalzi. "Se smettiamo di produrre, nulla cambierà".
Le osservazioni del direttore generale del gruppo italiano arrivano di eco alle richieste di attivisti climatici e investitori, che domandano con insistenza alle compagnie energetiche internazionali di tagliare gli investimenti in petrolio e gas, visto che la domanda di questi combustibili fossili rimane solida.
Così, mentre i dirigenti petroliferi si riuniscono a Londra per una grande conferenza del settore, si infervorano nella stessa settimana le proteste ambientali da parte degli attivisti di Extinction Rebellion intorno a Westminster.
I dirigenti delle major energetiche, ribattendo alle richieste del movimento, affermano che la vendita di tali attività trasferisce la loro proprietà solo ad altre società più piccole, che potrebbero non avere gli stessi standard operativi e controllo regolamentare delle loro società.

"Se non produciamo, qualcun altro lo farà", ha dichiarato Descalzi, citando le compagnie petrolifere nazionali che possiedono e controllano enormi quantità della produzione mondiale.
Le dichiarazioni di Descalzi arrivano in un momento in cui Eni sta intraprendendo una grande espansione in Medio Oriente, per diversificare geograficamente le sue operazioni. La major italiana spenderà 2,5 miliardi di dollari in esplorazione e produzione negli Emirati Arabi Uniti, Oman e Bahrein tra il 2019 e il 2022 , perseguendo nel frattempo investimenti più ampi nella raffinazione e nelle sostanze chimiche nella regione, principalmente attraverso una partnership con la compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi.

Eni al momento quota a Piazza Affari e tocca l'1,17%.
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