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ANCE, 2019 difficile per l'edilizia. Via la burocrazia e sblocchiamo cantieri

E' quanto dichiarato oggi dal Presidente dell'associaizone rappresentativa del settore costruzioni all'assemblea annuale. Buia: "Basta alla burocrazia in stile Soviet. Sblocchiamo le opere con più coraggio"

Economia
ANCE, 2019 difficile per l'edilizia. Via la burocrazia e sblocchiamo cantieri
(Teleborsa) - Il 2019 è stato ancora un anno "difficile" per il settore edile "perché di lavoro ce n'è ancora troppo poco". Lo ha detto il Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, aprendo l'assemblea annuale dell'associazione rappresentativa dei costruttori edili.

Il Presidente ha motivato questa situazione con i ritardi nell'attuazione delle riforme che l'ANCE stessa ha proposto e con il rallentamento dell'economia globale ed europea.

"Il nostro PIL non cresce", ha affermato senza mezzi termini Buia, aggiungendo "stiamo ancora scontando gli anni in cui gli investimenti sono stati dimezzati e il settore completamente abbandonato". Una "dimenticanza" che il settore ha "pagato cara" in termini di credit crunch (stretta creditizia), investimenti dimezzati, aumento dlele tasse sulla casa e sulla proprietà e margini di redditività inesistenti.

I numeri della crisi dei cantieri - La lista delle opere bloccate è ancora lunghissima - ha affermato - 749 opere per 62 miliardi di investimenti che riguardano: scuole, ospedali, strade e anche fondamentali opere di messa in sicurezza, come quelle che riguardano il letto del fiume Sarno.

Il Presidente dell'ANCE torna così a sollecitare un tavolo di crisi del settore e la creazione di una task force interministeriale per l'edilizia.

Fra le priorità c'è la lotta alla burocrazia "in stile Soviet" che - afferma - "rappresenta un potere a sé, incontrollabile ed ingestibile, una vera e propria dittatura". E le varie leggi per la semplificazione non hanno prodotto risultati. "L'ultimo esempio è la creazione di 7 strutture, una Idra a 7 teste - ha affermato - che dovrebbero occuparsi di sbloccare le infrastrutture".

Ben accolto il piano di investimenti sostenibili per 55 miliardi in 15 anni inserito nella Manovra 2020, "ma ci vuole più coraggio senza rimandare sempre all'anno successivo il maggior impiego di risorse". "Per il 2020 - ha aggiunto Buia - è prevista la spesa di soli 690 milioni, solo l'1%.
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